L’Istat ha recentemente pubblicato una nota metodologica sulle “Pratiche sostenibili delle imprese nel 2022 e le prospettive 2023-2025”.
In particolare, viene analizzato l'utilizzo degli standard di valutazione della sostenibilità e degli incentivi di legge da parte delle imprese dei servizi di mercato, nonché le attività di tutela ambientale più frequentemente intraprese dalle imprese. La nota evidenzia anche alcune differenze tra le grandi imprese e le piccole e medie imprese, nonché tra i diversi settori economici.
Il 59,5% delle imprese manifatturiere ha intrapreso azioni di sostenibilità nel 2022, con il 50,3% che segue pratiche di tutela ambientale, il 44,6% iniziative di sostenibilità sociale e il 38,6% che ha svolto azioni di sostenibilità economica.
Le grandi imprese sono quelle che intraprendono maggiormente azioni di sostenibilità (81,5%), mentre la percentuale scende al 36,1% per le imprese di minori dimensioni. Le imprese manifatturiere del Nord-est e del Nord-ovest svolgono più iniziative di sostenibilità (rispettivamente il 61,8% e il 60,2%), mentre al Sud la percentuale è più contenuta (48,5%).
Il settore che mostra la più alta quota di imprese che intraprendono azioni di sostenibilità è la fabbricazione di prodotti farmaceutici (81,5%), seguita dalla fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (75,3%) e dalle industrie alimentari, bevande e tabacco (69,2%). Il settore meno virtuoso è l'industria del legno, carta e stampa (48,5%). Nel settore della fabbricazione di coke e prodotti petroliferi, ci sono più imprese attive nelle pratiche di tutela ambientale, sociale ed economica.
Solo una piccola percentuale delle imprese che si occupano di sostenibilità utilizza gli incentivi previsti dalla legge, con solo il 16,7% delle imprese manifatturiere che fanno sostenibilità che ne approfittano.
Le grandi aziende sono quelle che adottano i criteri di valutazione della sostenibilità più specifici, poiché sono soggette alla rendicontazione di sostenibilità. Nel 2022, le imprese manifatturiere che svolgono azioni di sostenibilità hanno principalmente utilizzato energia da fonti rinnovabili e hanno aumentato l'efficienza energetica.
L'analisi per settore ha rivelato che le aziende più impegnate in varie azioni di tutela ambientale sono quelle che operano nella Fabbricazione dei mezzi di trasporto, nella Fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati, nella Fabbricazione di prodotti chimici, nella Fabbricazione di articoli di gomma e materie plastiche, nei prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi e nella Fabbricazione di prodotti farmaceutici di base e di preparati farmaceutici.
Secondo un'indagine, per il periodo 2023-2025 si prevede un aumento significativo delle imprese manifatturiere che intraprenderanno attività di tutela ambientale, che coinvolgeranno il 64,5% delle imprese. Le iniziative più frequenti saranno l'utilizzo di energie rinnovabili, il miglioramento dell'efficienza energetica, la riduzione e il riciclo dell'acqua, la riduzione degli imballaggi e la circolarità dei processi produttivi. Anche le piccole e medie imprese aumenteranno gli sforzi nella tutela ambientale.
Nel settore dei servizi di mercato, il 50,4% delle imprese ha intrapreso azioni di sostenibilità nel 2022, tra cui il 42,1% ha svolto iniziative di tutela ambientale. Le grandi imprese sono le più attive nella sostenibilità, mentre solo il 36,6% delle imprese da tre a 999 addetti è attivo in questo ambito. Le imprese del Centro sono le più attive, mentre il settore dei trasporti e del magazzinaggio è quello con la percentuale più alta di imprese attive in azioni di sostenibilità. Il settore dei servizi turistici è quello meno virtuoso, con solo il 39,3% delle imprese che perseguono azioni di sostenibilità.
Il 36,4% delle imprese dei servizi di mercato che svolgono azioni di sostenibilità effettua anche un'attività di valutazione, con ISO 9000, ISO 45001, GRI, ESG e SDG come standard più utilizzati. Il 22,8% di queste imprese utilizza incentivi di legge, soprattutto le grandi imprese (55,7%) e nel Centro geografico (46,5%). Le grandi imprese sono più attive nella tutela ambientale delle piccole e medie imprese.
Nel 2022, le iniziative più intraprese riguardano l'efficienza energetica (23,1%), l'utilizzo di fonti rinnovabili (22,2%) e il risparmio per il trasporto dei prodotti (19,4%). Nel settore dei Trasporti e magazzinaggio, seguito dai Servizi di informazione e comunicazione, si registrano le più alte percentuali di imprese attive in quasi tutte le attività di tutela ambientale.
Tommaso Maiorca – Agenzia Stampa Italia
Fonte: Istat