(ASI) Cominciano a vedersi i primi effetti della Manovra. In questo periodo di crisi, dove i luoghi comuni sulla difficoltà nell'arrivare a fine mese sembrano essere sempre più reali, le stangate sui lavoratori e le famiglie sono ogni giorno dietro l'angolo.
Il debito sovrano impone il ritorno, la creazione, ma soprattutto l'aumento dei tanti tributi ai quali i semplici cittadini non possono più sopperire. Ed è in questa situazione, senza parlare dell'elevato tasso di disoccupazione, che per chi lavora diventa sempre più difficile arrivare alla quarta settimana.
Quante volte avete sentito fare queste affermazioni in un bar, da un tabaccaio o dal proprio benzinaio di fiducia? Bè, è prorpio da quest'ultimo che si può notare l'indice della gravissima situazione (anche dal tabaccaio, ma il fumo non è necessario).
E' di ieri, infatti, la notizia del nuovo primato circa i prezziari del carburante nel suolo italiano. 1,817 euro al litro il picco registrato in alcune zone del Centro-Italia. Un prezzo altissimo che gli analisti danno in ulteriore aumento, minacciando addirittura una soglia di 2 euro entro poco tempo. Un effetto della Manovra del nuovo Governo che, dopo le già alte accise ed aumenti vari, dal nuovo anno ha introdotto gli ulteriori rincari applicati a livello regionale.
Fa sempre effetto veder tirare fuori dai gestori di pompe il borsello con la mazzetta di denaro con la quale ci dà il resto. Spesso ci si domanda a chi va tutto quel denaro. Di sicuro è un buon impiego quello del rifornitore, ma quanto effettivamente rimane nelle sue tasche?
Su un euro di carburante il nostro amico intasca un guadagno netto di 0,028 euro, il 3% del totale. Il restante valore viene diviso tra l'ammortizzazione dei costi di produzione, stoccaggio e trasporto (0,37% su un euro), più quelli delle accise ed Iva applicata (0,5332% su un euro in totale). Insomma, se la matematica non è un'opinione, usando questi dati ,per guadagnare 1000 euro un benzinaio deve vendere oltre 18mila litri di benzina.
Ma quanto costa negli altri paesi dell'Ue? Secondo la tabella fornita dal Ministero dello Sviluppo Economico, pubblicata lo scorso 19 dicembre, la media italiana (con ancora 'soli' 1.673 euro a litro) era la più alta d'Europa. Eravamo seguiti subito dopo dalla Grecia ( 1.643 euro a litro) e dall'Olanda (1.623 euro a litro). Nelle ultime posizioni, in ordine decrescente, si trovano invece Polonia (1.216 euro/litro), Cipro (1.204 euro/litro) e Bulgaria (1.139 euro/litro). Negli Usa il costo è ancora minore con un prezzo di 4 dollari a gallone, pari a 0,8271 euro a litro.
Con il nuovo anno si spera di vedere, dopo tanti sforzi, qualche miglioramento ed una classe politica che, armata di buoni propositi sociali, faccia qualcosa di reale per il suo popolo e non solo per i soliti potentati economici...Forse conviene aspettare le prossime feste natalizie e tornare a credere a BabboNatale!