(ASI) Roma - “Nelle pieghe della bozza di riforma del Reddito di cittadinanza si nasconde la vera strategia del Governo: creare una nuova schiera di lavoratori poveri, costretti ad accettare qualsiasi impiego, finanche a basso salario.
In pratica, si legittima lo sfruttamento lavorativo. All’art. 9 è scritto, infatti, che fra le caratteristiche dell’offerta che i beneficiari della Garanzia per l’inclusione non potranno rifiutare c’è una retribuzione non inferiore ai minimi salariali previsti dai contratti collettivi, siano essi nazionali, territoriali o aziendali. Per fare un esempio concreto: se un beneficiario del ‘nuovo’ Rdc si vedrà formalizzare un’offerta da una società che opera nell’ambito della vigilanza privata, il cui Ccnl prevede un minimo da 4,60 euro lordi l’ora, sarà costretto ad accettarla. Si può vivere con tale cifra, che equivale a 736 euro lordi al mese? Evidentemente, ciò al Governo non interessa. Contano solo la propaganda e gli insulti a persone in difficoltà, bollate agli occhi dell’opinione pubblica come ‘divanisti’ e ‘fannulloni’. Il M5S si opporrà in tutte le sedi a questo folle disegno”. Lo affermano in una nota i deputati del M5S in commissione Lavoro.