(ASI) «Veniamo a conoscenza, come al solito da fonti di stampa, che il Gip di Imperia avrebbe archiviato il nostro esposto che segnalava gli atti osceni e sessualmente espliciti mimati da Fedez e Rosa Chemical alla finalissima del Festival di Sanremo.
Secondo tali fonti non si trattò di atto osceni in luogo pubblico perché la diretta delle 22:50 in mondovisione (con fusi orari di ogni tipo) non era nella fascia oraria protetta e quindi si è svolta “in una fascia oraria non destinata alla visione da parte di persone di età inferiore ai 14 anni”. Rileviamo che quella sera nella TV di Stato, per accedere alla quale siamo obbligati a pagare un canone, la trasmissione in diretta del Festival è stata seguita solo in Italia a quell'ora da 14 milioni di spettatori. Quando avremo il piacere di leggere la decisione del Gip scopriremo se davvero sia colpa delle migliaia di genitori che guardavano una gara di canzoni con i loro bambini averli fatti assistere ad atti che in fascia protetta sarebbero osceni e atti a turbare il comune senso del pudore. Continueremo comunque nella nostra azione in tutte le sedi che l'ordinamento permette, convinti come siamo che le decine di migliaia di firme raccolte in sostegno del nostro esposto e le reazioni negative nell'opinione pubblica a quella esibizione volgare ed offensiva, valgano molto di più di una decisione a dir poco discutibile». Così, in una nota congiunta Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita & Famiglia, Carlo Giovanardi, già Ministro con delega alla Famiglia e l’avvocato Valerio Cianciulli.