(ASI) “Voglio esprimere pubblica e piena solidarietà a Paolo Gentiloni, attuale Commissario europeo all'Economia, considerato da una cervellotica sentenza della Cedu, la Corte europea dei diritti umani, una specie di ‘torturatore’ perché si sarebbe reso responsabile, nella sua qualità di Presidente del Consiglio dell'epoca, un ‘trattamento inumano’ di immigrati giunti clandestinamente in Italia.
Allora, come oggi, l'Italia veniva raggiunta da tanti nordafricani, entrati senza permesso nel nostro Paese. E qui accolti con una generosità che va al di là di quanto la logica dovesse giustificare. A fronte di questo si dice, sostanzialmente, che l'Italia è protagonista di trattamenti inaccettabili. La Cedu deve smetterla, così come altri organismi europei, di vessare il nostro Paese. Da europeista convinto dico che queste sono provocazioni e intimidazioni che vanno respinte al mittente. Il paradosso è che, in questa occasione, vanno a colpire Gentiloni del Pd e, di fatto, anche l’allora ministro dell'interno Minniti, che varó un codice sulle Ong che nacque da un confronto, di cui fui anche io protagonista, nella Commissione Difesa del Senato. Fummo severi nei confronti di sedicenti Ong che vennero in Senato a fare comizi politici, che anche il governo dell'epoca ritenne al di sopra delle righe. Allora si a Gentiloni, abbasso la Cedu. Questi provocatori si occupino di cose serie. Ad esempio, dell'uso politico della giustizia in Italia, che ha portato a sentenze aberranti. Oppure a indagini ingiustificate. Ricordo ancora quelle che videro protagonisti l’allora procuratore aggiunto di Roma Nello Rossi e altri suoi colleghi. La Cedu se vuole occuparsi di cose serie ha un campo sterminato. Se, invece, vuole darci lezioni sappia che non staremo a testa china di fronte a giudizi che vanno respinti al mittente”. Così in una nota il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri (FI).