Foad Aodi: Bisogna togliere l'obbligo della cittadinanza italiana per sostenere concorsi pubblici per i professionisti della sanità stranieri; inoltre programmare con censimento annuale il fabbisogno della sanità pubblica e privata*
(ASI) Approvato il 28.03.2023 in Consiglio dei Ministri il decreto con le nuove misure che dovrebbero dare un po’ di respiro alla sanità italiana. Il Ministro della Salute, Orazio Schillaci, in accordo con il collega dell’Economia, ha messo insieme un pacchetto di riforme approvato dal Governo. Tra le novità contenute nel decreto sono previsti incentivi agli operatori sanitari che lavorano nei reparti di urgenza/emergenza, limiti al ricorso ai medici «gettonisti», maggiore flessibilità per l’arruolamento dei medici specializzandi e dei camici bianchi stranieri e per stabilizzare chi, anche senza una specializzazione, ha maturato esperienza sul campo. Nel decreto del ministro della Salute è prevista anche un’estensione del ricorso e delle stabilizzazioni dei giovani laureati in medicina che stanno affrontando il loro periodo di formazione specialistica. Potranno essere inseriti nei Pronto soccorso prestando servizio nelle 8 ore di lavoro settimanale. Le aziende sanitarie, inoltre, potranno stabilizzare quei medici che non hanno una specializzazione, ma che già hanno lavorato nei reparti d’emergenza. In deroga alle regole sul riconoscimento delle qualifiche professionali ottenute all’estero, nelle strutture sanitarie pubbliche potranno lavorare anche i medici stranieri, sia comunitari che provenienti da Paesi extra Unione europea.
Articolo 13 (Disposizioni in materia di esercizio temporaneo di attività lavorativa in deroga al riconoscimento delle qualifiche professionali sanitarie conseguite all’estero) Al fine di fronteggiare la grave carenza di personale sanitario e socio-sanitario che si riscontra nel territorio nazionale, fino al 31 dicembre 2025 è consentito l'esercizio temporaneo, nel territorio nazionale, dell’attività lavorativa in deroga a coloro che intendono esercitare presso strutture sanitarie o socio sanitarie pubbliche o private o private accreditate, una professione sanitaria o l’attività prevista per gli operatori di interesse sanitario in base ad una qualifica professionale conseguita all'estero.
"Ringraziamo il Governo Meloni e il Ministro Schillaci per questa apertura ,sensibilità e disponibilità verso i professionisti della sanità stranieri ed il loro inserimento nella sanità italiana. Il Ministro Schillaci da subito ha dimostrato grande disponibilità nell'ascoltare le nostre proposte e richieste per combattere il fenomeno della carenza dei medici ,infermieri ,fisioterapisti e professionisti della sanità .Negli ultimi 5 anni abbiamo ricevuto più di 10 mila richieste ,da tutte le regioni italiane e da paesi europei, di medici specialisti (maggiormente area emergenza/urgenza e pronto soccorso ,anestesia ,radiologia ,ortopedia ,fisiatria ,pediatria ,internisti ,dermatologi ,neurochirurghi ,nefrologi ,pneumologi) ,infermieri ,fisioterapisti ,podologi ,logopedisti e psicologi. Per completare l'integrazione dei professionisti della sanità di origine straniera servono contratti a tempo indeterminato e togliere l'obbligo della cittadinanza italiana per sostenere concorsi nella sanità pubblica (secondo le nostre statistiche su 77.500 professionisti della sanità di origine straniera il 65% lavora nella sanità privata per causa dell'obbligo della cittadinanza italiana ). Infine, urge programmare con censimento annuale il fabbisogno della sanità pubblica e privata e le scuole di specializzazione , combattere la fuga all'estero dei professionisti della sanità italiani e stranieri che è aumentata del 40 % negli ultimi 5 anni. Cosi dichiara il presidente Amsi( Associazione medici di origine straniera in Italia ) e del Movimento internazionale interprofessionale Uniti per unire Il Prof.Foad Aodi ,nonché Membro della Commissione Salute Globale Fnomceo "