(ASI) "Umbria - La chiusura del punto nascite dell’Ospedale di Spoleto è stato il passaggio preliminare per dare il via alla costituzione del Terzo Polo ospedaliero nella Regione Umbria. Questo atto significativo è solo un primo eloquente risultato dell’applicazione del nuovo piano sanitario regionale, che ce la dice lunga sulle reali intenzioni della Giunta Tesei e dei potenziali rischi a cui viene sottoposta la garanzia del diritto alla salute nel nostro territorio.
L’accorpamento dei servizi offerti tra la sede ospedaliera di Foligno e di Spoleto in un unico DEA di primo livello ha come obiettivo dichiarato quello di redistribuire le risorse e razionalizzare le voci di spesa: la volontà politica che si cela dietro questo piano è quella di indebolire entrambi gli ospedali, riducendo personale, reparti funzionanti e posti letto, e in generale di rendere di sempre meno operativo il sistema sanitario pubblico, spingendo i cittadini che possono permetterselo a pagare costose visite intra-moenia o, ancora peggio, nelle mani dei privati, che vedono nella salute un affare redditizio e praticamente privo di rischi grazie alle convenzioni. Il risultato più diretto di questo tipo di progetto sarà lasciare centinaia di persone prive della garanzia di servizi fondamentali sul territorio.
Chi ci rimette maggiormente, come sempre, sono le fasce della popolazione economicamente più deboli, ovvero chi non può permettersi cifre esorbitanti per potersi curare e comunque paga per il SSN con i contributi e i ticket, e chi non ha i mezzi per spostarsi presso le sedi delle visite prenotate mesi fa; contemporaneamente, i lavoratori della sanità pubblica, si trovano costretti già da tempo ad operare in condizioni di costante sotto-organico e turni estenuanti per la carenza di personale, di specialisti nei reparti, di tutele e garanzie da un punto di vista contrattuale, e soggetti a una disciplina aziendale di stampo padronale, creando ambienti di lavoro tanto oppressivi da spingere alle dimissioni professionisti a tempo indeterminato.
Spoleto e l'Umbria hanno bisogno di una forte risposta alle pratiche antipopolari della Giunta Tesei, ma questa non può provenire dagli opportunisti dell'ultima ora che provengono dagli stessi partiti che l'hanno sostenuta, o dal Partito Democratico che è stato al centro di tutti gli scandali in sanità dell'ultimo decennio, facendo del diritto alla salute un terreno di scambio di clientele e prebende. La risposta può essere solo quella organizzata dei lavoratori e delle fasce popolari che subiscono questo ennesimo attacco ai propri diritti: il Fronte Comunista - provincia di Perugia e il FGC Fronte della Gioventù Comunista Umbria aderiscono, pertanto, alla manifestazione del 2 Aprile alle ore 10, nel piazzale antistante la Palazzina Micheli dell'ospedale di Spoleto. Contro la Sanità Azienda e il nuovo piano sanitario regionale che mettono a rischio il diritto alla salute: è ora di far sentire la nostra voce. solo la lotta paga!" Così in una nota il Fronte Comunista - provincia di Perugia e il FGC Fronte della Gioventù Comunista Umbria.