(ASI) Roma – “Errare è umano, anche se al governo Meloni capita praticamente con cadenza quotidiana. Perseverare però è diabolico, ed è quello che sta accadendo con il Dl Carburanti, dove la premier e il ministro Urso hanno deciso di andare allo scontro totale con la categoria dei gestori dei distributori.
Non sono bastati gli avvertimenti di Antitrust, associazioni di settore ed esperti vari: l’esecutivo insiste nel rendere inamovibile l’obbligo di esposizione del prezzo medio. Un dato che, come specificato dal Garante, non solo è scarsamente indicativo in larga parte del paese, ma che finisce per focalizzare all’insù le tariffe. E a nulla servono le sanzioni più soft: dalla maggioranza resta chiara l’intenzione di voler considerare tutti i benzinai come potenziali speculatori o furbacchioni. Con questo muro contro muro, il prezzo di diesel e benzina è destinato a rimanere smodato per mesi. Il M5s ha messo sul piatto proposte emendative costruttive, a partire appunto dallo stop alla cartellonistica del prezzo medio fino alla richiesta di un’asticella più alta sulle fasce di reddito per i bonus benzina, passando per un rafforzamento dei poteri di sorveglianza di Mr. Prezzi. Il governo però al momento va avanti a testa bassa, incurante di ogni forma di suggerimento. Da ieri inoltre c’è l’incognita dell’embargo al petrolio russo, che nei prossimi giorni potrebbe portare a nuove impennate dei prezzi. Noi proporremo un nutrito pacchetto di subemendamenti, perché il decreto così com’è non risolve nulla, e l’unica cosa che genera è l’ira degli operatori del settore. L’auspicio è che dalle parti del governo qualcuno porti la premier e il ministro a più miti consigli”. Così in una nota i deputati M5s in comm. Attività Produttive Emma Pavanelli, Chiara Appendino, Alessandra Todde e Enrico Cappelletti.