(ASI) Roma, “I rischi di deterioramento del quadro economico richiedono sostegni e maggiori tutele alle fasce più deboli del tessuto sociale e imprenditoriale. I decreti sin qui adottati dal Governo, seppur condivisibili nei singoli scopi, non si sono rivelati incisivi e in grado di risolvere le cause delle attuali emergenze. I maggiori osservatori internazionali attestano dati in peggioramento: caduta del settore manifatturiero negli Usa, calo dell’indice pmi sul manifatturiero in Europa, calo dell’indice di fiducia dei consumatori nell’Eurozona. Scenario destinato a peggiorare in caso di ulteriore riduzione delle forniture di gas dalla Russia. Inoltre la decisone di aumentare i tassi da parte della Bce rischia di non contenere l’inflazione europea, perché questa, a differenza di quella americana, è più legata all’offerta produttiva e soprattutto all’aumento dei costi dell’energia. Perseverare con la sola politica dei tassi significherebbe sopportare un costo sociale elevato, in termini di disoccupazione e di povertà. L’inflazione che sta attanagliando l’Europa è alimentata da un’inaccettabile speculazione sui prezzi di alcune materie prime, in particolare legate all’energia. Per questo è necessario scoraggiare la speculazione finanziaria con una tassazione di sfavore e introdurre un sistema di prezzi amministrati per alcuni beni fondamentali, come gas e carburanti. A differenza degli anni Settanta, inoltre, l’aumento dei prezzi è avvenuto in assenza di un aumento di salari e costo del lavoro. Anzi, In Italia si è verificato l’opposto: nel primo trimestre 2022 il costo del lavoro si è ridotto dello 0,2%, secondo dati Istat. Il bonus di 200 euro stanziato per i redditi fino a 35 mila euro, pertanto, rischia di essere insufficiente rispetto a una perdita di potere d’acquisto che per una famiglia media italiana dovrebbe attestarsi oltre i 1.200 euro, equivalenti a un mese di stipendio. Chiediamo pertanto una misura strutturale per adeguare i salari all’aumento dei prezzi, dato che il problema inflazione non sarà un fenomeno temporaneo”. Lo comunica in una nota il senatore Mario Turco, vicepresidente del M5S e già sottosegretario a palazzo Chigi nel Governo Conte II.