(ASI) “Stasera si chiude una campagna elettorale intensa e che, mai come in questa fase politica, impone una scelta di campo: o con i progressisti e riformisti uniti o con la destra italiana sempre più anti europea, divisa sui territori e ancora più divisa tra chi sostiene il governo e chi è all’opposizione.
Il Partito democratico ha lavorato per unire l’intero centrosinistra, allargando il campo, come nel 2021, al M5S nel 70% delle città che votano con il doppio turno. L’obiettivo comune è ribaltare i risultati fallimentari del 2017 quando il centrosinistra diviso perse quasi tutti i capoluoghi, a vantaggio della destra. Su 26 comuni capoluogo di Provincia, tra cui quattro di Regione, il centrosinistra ne amministra solo 6. Oggi la sfida è riportare nel campo progressista il numero maggiore di comuni italiani che vanno al voto. Domenica i quasi 1000 comuni al voto sono chiamati ad una scelta di campo: o si sta di qua, con il campo progressista e riformista, quello che ha ottenuto il PNRR, che si batte per un’Europa più forte, per difendere e rafforzare scuola e sanità pubblica, per un fisco equo e una vera transizione ecologica e digitale; o si sta di là, con la destra peggiore, quella che ha votato contro il PNRR, che vuole affondare l’Europa, che parla di ritorno al carbone come soluzione alla crisi dell’energia e di soluzioni nazionaliste. O si sta di qua o si sta di là, non ci sono terze vie”. Così in una nota, Francesco Boccia, deputato PD e Responsabile Regioni e Enti locali della Segreteria nazionale.