(ASI) "Ci dicono che l’Europa è unita, ma non è mai stata così divisa. Ci dicono che le sanzioni avranno effetto immediato per fermare la guerra, invece sono finte sanzioni. Anzi, come ho detto fin dalla prima volta, sono auto sanzioni contro noi stessi". Così in una nota Daniele Ognibene, esponente di LeU e capogruppo in consiglio regionale del Lazio.
"Ci dicono che l’invio di armi all’Ucraina è l’unico modo di fermare la guerra, eppure ormai tantissimi concordano (New York Times in prima fila) che l’Ucraina non può vincere; con più armi abbiamo fatto solo più morti".
"Ci dicono che l’informazione italiana (quella pubblica in particolare) è libera ed equilibrata, ma con la guerra abbiamo assistito ad un clima da inquisizione che ha trasformato tutti i pacifisti in putiniani; con l'opinione di alcuni che è stata continuamente ridicolizzata ma mai smentita".
"Ci avevano detto che la Russia poteva resistere pochi giorni senza rifornimenti, che il suo esercito era allo sbando e che avevano perso tutti i mezzi militari più significativi. Ma la realtà è altra cosa".
"Provano ogni giorno a farci credere che la guerra durerà poco e che non c’è altra soluzione all’invio di armi".
"Ora partono nuove sanzioni al petrolio russo. Una mezza soluzione di comodo. Non potendo rinunciare al gas russo, altrimenti sarebbe la catastrofe economica europea, non potendo tagliare tutto il petrolio russo altrimenti saremmo in ginocchio più noi che Putin, l’Europa taglia il petrolio tra 6 mesi. Ma non dovevano fermare Putin oggi stesso?"
"È giunta l’ora di dire basta a questa propaganda bellicista. All’informazione a senso unico. Quanto tempo si sta perdendo, quanta ipocrisia siamo costretti a digerire. Per fermare la guerra l’unica strada sono le trattative".