(ASI) Salvo un impedimento dell'ultimo momento, nel 2023 si tornerà finalmente alle elezioni politiche nazionali. Momento storico in cui il popolo tornerà protagonista del suo destino.
Mentre nella cosiddetta area di sinistra non governativa ci si sta organizzando per fare un movimento unitario. Sembra addirittura saldarsi anche un'alleanza che vedrebbe il movimemto cattolicissimo Popolo della Famiglia insieme al Partito Comunista, realtà d'isperazione marxista. Ci si domanda cosa sta accadento nella sfera della 'destra' non conforme?
Infatti, esiste in Italia una comunità unmana missina e post fascista che coerentemento non scorda i suoi valori di riferimento e che va fiera della sua militanza nella 'destra' sociale, solidale ed antagonista che non si è mai riconosciuta nella destra liberale, reazionaria, conservatrice, filo UE e atlantista. Un numeroso gruppo di camerati che ha preso, da sempre, le distanze dai contentinitori elettorali contraddittori e dalle varie operazioni politiche di potere, basate sulle abiure - imposte da oltreoceano - per creare la cosiddetta 'destra presentabile'. Anzi, questa comunità umana, distante dalla rappresentazione folcloristica, nostalgica e residuale - termini affibbiatagli dagli ambienti mediatici radical chic e borghesi - ha saputo superare, da tempo, le obsolete, quanto divisorie, categorie politiche classiche e gli antichi steccati. Per cui, definirsi di destra e/o di sinistra, oggi, non ha più senso.
Invece, in questa travagliata epoca di grandi cambiamenti conta comprendere e comprenetarsi nel complesso contesto storico in cui viviamo. Il tutto tenendo la barra ideologica dritta ed identificando chi rappresenta il nemico principale, ma anche cercando convergenze con i principali amici. L'obiettivo è creare un fronte trasversale per liberare una forza popolare che poi, in effetti, rappresenta il volere della maggioranza degli italiani! In pratica, occore dare vita ad una nuova sintesi. L'unione fa la forza! Questo è il salto di qualità ideologico che metterà in crisi il sistema. Questa la via per far tornare protagonista e sovrano il popolo. Libera ed indipendente l'Italia!
In questo generale quadro politico che si inserisce la proposta della candidatura alla presidenza della Regione Lombardia, fatta dalla Fiamma Tricolore e Destra Lombarda, a Roberto Jonghi Lavarini. esponente storico della destra milanese e lombarda. Lui ha risposto: "Sono grato della proposta, alla quale non ho ancora dato risposta, perché ho sempre auspicato una destra libera e coerente, senza sensi di colpa e di inferiorità, ma all'interno di una coalizione governativa di centrodestra, amplia e inclusiva. Oggi la destra milanese ricorda e onora Sergio Ramelli, Pedenovi e Borsani, sono felice della presenza anche di Giorgia Meloni che è benvenuta e non voglio fare polemiche. Con la morte della centenaria donna Assunta Almirante si chiude simbolicamente il capitolo del neofascismo missino. Ma io invito i vertici di Fratelli d'Italia alla coerenza politica, di cultura e stile, con quella fiamma tricolore che ancora portano nel loro simbolo. Legittimo cambiare idea, basta dirlo e saperlo, e tutti saremo liberi di decidere cosa fare, serve solo chiarezza. Come migliaia di militanti e decine di migliaia di elettori italiani sono post neofascista, ma non sarò mai antifascista". Infine, Roberto Jonghi Lavarini ha ricordato: "La destra sociale e identitaria post missina (che giornalisti e politologi definiscono estrema destra) vale elettoralmente intorno al 6%. Quindi, se la Meloni, andrà troppo al centro e censurerà ed emarginerà ulteriormente la nostra destra, noi troveremo comodamente rappresentanza politica e istituzionale altrove. Si tratta della logica teoria dei vasi comunicanti e, per noi, i partiti sono oramai più o meno tutti uguali, solo mezzi e strumenti per fare buona politica, per continuare ad esserci."
La risposta alla ipotesi politica per un campo maggiornente inclusivo fatta da Roberto Jonghi Lavarini al centrodestra ed in particolare al presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, giunge direttamente nella tre giorni della Conferenza Nazionale Programmatica di FDI. Convegno in cui il la leader di Fratelli d’Italia ha ribadito senza se, senza ma, di far parte del campo atlantista, di essere una destra moderna e conservatrice. Non come vogliono dipingerci: una destra cupa e nostalgica, bensì siamo un partito pronto a governare con o senza il centrodestra. Infine, facendo una metafora, lei definisce gli aderenti al suo partito navigatori e non surfisti, con la differenza che i secondi sono in balia degli eventi, mentre i primi dominano l’oceano ed hanno chiara la direzione della rotta. Un indirizzo politico che da patrioti li ha portati a chiamarsi conservatori e la sua leader, dicono, a far parte dell’Aspen Institute Italia. Tanto che Antonio Tajani le ha dato il benvenuto nel campo liberale. Linea politica in chiara rotta di collisione con la ‘destra’ identitaria sociale, solidale e patriottica che critica la scarsa opposizione di FDI, oramai giudicato partito del sistema, filo-americano e che sostiene l’invio delle armi all’Ucraina. In pratica, potrà sembrare un assurdo politico, ma non lo è min queste fase storica: su molte tematiche nazionali e mondiali, alla ‘destra alternativa’, sono ideologicamente più vicine le posizioni del variegato mondo antagonista sia del fronte del dissenso di sinistra, piuttosto di quelle dei neo conservatori di FDI.
Redazione Agenzia Stampa Italia