(ASI) “Dall’inizio di quest’anno gli incidenti sul lavoro superano del 50% quelli del primo trimestre del 2021. Secondo Inail si contato circa 2 morti bianche al giorno. Il dato che sento ancor più vicino è quello riguardante l’incremento di casi di morte tra le donne”.
Sostiene così Laura Scalfi, direttore generale dell’Istituto Veronesi e del Liceo Steam International durante la Giornata Mondiale per le vittime del Lavoro. “La sicurezza sul lavoro deve essere un obiettivo primario per una società come la nostra”, sottolinea Scalfi. “Dietro questi numeri ci sono storie, volti e famiglie i cui impegni e sacrifici sono stati ripagati da un sistema inadempiente. Lavorare è concorrere al progresso materiale e spirituale di una società, ma non vi può essere progresso senza sicurezza. Bisogna parlare di prevenzione sui luoghi di lavoro -incalza- e lo si deve fare partendo dai luoghi della formazione. Attraverso i percorsi scolastici, bisogna sensibilizzare i più giovani in modo da lasciare loro un paese dove il diritto alla sicurezza sui luoghi di lavoro sia davvero garantito cosa che al momento, visto quanto accade, pare non essere affatto. C’è un altro dato ancora che deve farci riflettere: secondo un sondaggio condotto da Jobtech (prima agenzia italiana digitale per il lavoro) risulta che su 1.000 persone in ricerca attiva di lavoro, la maggioranza pensa che con la pandemia il livello di rischio per la sicurezza e salute dei lavoratori sia aumentato. Una reazione che mette in evidenza ulteriore l’inefficacia delle azioni intraprese finora nei confronti di un fenomeno che merita subito un impegno politico, sociale ed etico”, conclude così la direttrice Laura Scalfi.