(ASI) Prudente come il rettile, enigmatico come la sfinge. Questa è l'impressione che si ricava dalle rare dichiarazioni ed in particolare dall'ultima conferenza stampa di Mario Draghi. Quando ha risposto alla giornalista, che gli chiedeva della sua eventuale candidatura al Quirinale, ha preferito sorvolare dicendo: "a questa domanda non rispondo". Qualche malizioso si aspettava che aggiungesse: "senza la presenza del mio avvocato".
Incalzato da un giornalista del Times, sulla diversità delle misure anti-covid adottate nel Regno Unito, Draghi ha risposto in modo elusivo.
È nello stile del personaggio-Draghi. Per non parlare della sua cattiva abitudine di interrompere bruscamente una trattativa sindacale, alzandosi in piedi e lasciando la stanza visibilmente infastidito. Segno di scarsa diplomazia? È più probabile che non voglia giocare a carte scoperte, e questo sarebbe poco corretto nei confronti degli italiani.
Non vuole parlare della crisi economica in atto e dei prossimi massicci licenziamenti? Così pure come dell'aumento dei beni di prima necessità, dello spropositato costo delle bollette del gas e dell'energia elettrica?
Ecco perché Draghi & C. preferiscono deviare l'attenzione degli italiani su un solo problema che sarebbe, secondo lui, la causa prima della crisi: i non vaccinati (una minoranza).
Quindi, Draghi che resti al governo? Se questo è l'antipasto, immaginate come si sentirà il commensale (l'Italia) arrivato al dessert.
Un consiglio: mai accettare gli inviti a pranzo di Draghi. Nella migliore delle ipotesi, esigerà il Green Pass. Nella peggiore, vi farà accompagnare dal gen. Figliuolo in una "struttura appropriata".