(ASI) Roma – “Abbiamo occupato gli uffici della Regione Lazio per dare un segale forte di resistenza e solidarietà nei confronti di tutti quei lavoratori che da oggi vedranno calpestati i loro diritti e la loro dignità”. Ad affermarlo sono Sara Cunial, deputata del Gruppo Misto e Davide Barillari, Consigliere della Regione Lazio, da ieri sera all’interno degli uffici della Regione stessa.
“L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro – continuano – La sovranità appartiene al popolo. La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo. Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge senza distinzione di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana, e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese. La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto. La libertà personale è inviolabile. Questa è la nostra Costituzione e tutti i cittadini e gli organi dello Stato sono chiamati a osservarla fedelmente. E noi siamo qui per questo”.
“Migliaia di persone sono morte per veder riconosciuti questi diritti – proseguono – Noi siamo qui oggi per onorarne la memoria e per difendere con ogni mezzo quei diritti che giorno dopo giorno ci vengono vergognosamente strappati. Il nostro Lavoro, la nostra Vita, la nostra Dignità non sono barattabili. Noi non siamo in vendita. E non ci piegheremo ad alcun bieco, vile e oltraggioso ricatto qual è quello che si sta compiendo in queste ora chiedendo a milioni di lavoratori italiani di rinunciare al proprio posto o alla propria integrità – affermano – Non avete fatto i conti però con il popolo italiano, con i milioni di cittadini pronti a resistere e a lottare. Tantissime persone oggi sciopereranno o non si presenteranno al lavoro. Esigono ascolto e rispetto. Noi siamo qui a rappresentarle. Siamo con loro in questa battaglia. Siamo stati eletti per questo. Per dar voce ai nostri elettori. Anche e soprattutto se questi sono minoranze. I diritti concessi ai pochi, in cambio di qualcosa, si chiamano privilegi e uno Stato che si erge su questo principio si chiama dittatura – concludono – Non possiamo permetterlo. Ci dovranno portare via con la forza, calpestando fino all’ultimo brandello della legislazione italiana, se vorranno metterci a tacere. In caso contrario noi saremo qui, a dimostrare che ad alzare la testa e a dire NO a tutto questo siamo in tanti e saremo sempre di più”.