(ASI) Dopo l'incontro a Strasburgo tra il premier Monti ed i suoi omologhi Merkel e Sarkozy, dove è stato ribadito l'impegno italiano circa un risanamento del bilancio pubblico entro il 2013, a parlarne oggi è stato invece il vicepresidente della Commissione europea e commissario Ue agli Affari economici e monetari, Ollie Rehn, in visita a Roma.
Il commisario, durante l'audizione dinanzi alle commissioni Bilancio e Politiche Ue di Camera e Senato, ha espresso l'importanza di come le scelte adottate dal nuovo Governo siano salvifiche non soltanto pel l'Italia bensì per tutta la zona Euro. "Per uscire da questa fase di stallo è necessaria una vigilanza molto rafforzata sulle politiche di bilancio- ha dichiarato Rehn- Dobbiamo infatti raggiungere i nostri obiettivi senza ritardi. L'Italia ha di fronte sfide formidabili e il diffuso consenso che ha riscontrato il nuovo esecutivo sarà sicuramente d'aiuto affinchè siano superate".
Secondo Rehn lo stallo economico avvenuto dopo il 2009 renderà il superamento dalla crisi ancora più difficle per tutta la zona Euro, facendo rischiare addirittura un 'contagio' dello stallo economico, causato dai debiti sovrani, dai paesi periferici fino a quelli centrali.
La paura di un possibile fallimento dell'Italia così come la Grecia, come ricordato anche al vertice di Strasburgo, fa tremare tutta l'Ue: perchè i nostri politici non usano questo 'spauracchio' per tornare ad avere un briciolo di centralità e sovranità nazionale di fronte alla diffusa speculazione e puntare i piedi anche di fronte al rischio di un possibile default? Meglio essere realmente poveri ma 'liberi' dalle ingerenze speculative che attaccano il nostro Paese o fingere un diffuso benessere (che sta lentamente svanendo) ed essere assoggettati a queste logiche che minano l'entità dell'essere umano stesso?