(ASI) "Il quadro internazionale sta cambiando e l'Europa ne è protagonista. La svolta rappresentata da Biden completa una cornice nella quale il Partito democratico deve lavorare per far avanzare la giustizia sociale nel nostro Paese. Così il Viceministro Giuseppe Provenzano intervenendo al webinar "Una nuova agenda sociale per l'Italia e l'Europa"
"Siamo di fronte ad un cambiamento sempre più profondo dettato dai nuovi paradigmi determinati dall'evoluzione tecnologica e per gestirlo abbiamo uno strumento potente, Next generation EU che deve diventare strutturale. Ma ha ragione Romano Prodi, il Pnrr deve essere l'occasione per una grande trasformazione del nostro tessuto industriale. Oltre al rilancio degli investimenti, alla riforma degli ammortizzatori sociali e delle politiche attive per gestire i cambiamenti, serve una politica industriale nuova per creare lavoro "buono". La transizione ecologica e quella digitale saranno giuste se riusciremo a ridare centralità al lavoro e alla persona, promuovendo la democrazia economica. Oggi le realtà governate dall'algoritmo, pensiamo al settore della logistica, assistono ad uno sviluppo tumultuoso che spesso travolge non solo i diritti dei lavoratori ma anche quelli delle comunità locali, che non possono essere lasciaste da sole a gestire un fenomeno che ha ripercussioni sulla sostenibilità, sul consumo di suolo e sull'inquinamento. Servono "piani regolatori" della logistica. Bisogna sostenere i processi di sindacalizzazione del settore, puntare a internalizzare lavoro e servizi con regole che rendano più trasparenti gli appalti contro le false cooperative. Per affermare i diritti nell'economia digitale, serve un nuovo statuto dei lavoratori al tempo dell'algoritmo. Questa proposta del Partito democratico è entrata anche nell'agenda di altre forze politiche. Lavoriamo per affermare un principio sacrosanto: per lo stesso lavoro ci deve essere lo stesso bagaglio di diritti e di tutele, a partire dai salari (e ieri si è fatto un passo importante sulla parità di genere nelle retribuzioni). Nel nostro Paese abbiamo una enorme questione salariale rappresentata dallo scandalo di tre milioni di lavoratori poveri. Siamo di fronte alla sistematica negazione del diritto costituzionale a una retribuzione che consenta di avere una vita libera e dignitosa. Oggi istituiamo un gruppo di lavoro per la "retribuzione giusta", che affronti il tema del salario minimo nel quadro delle garanzie contrattuali, estendendo il valore legale erga omnes dei contratti sottoscritti dai sindacati maggiormente rappresentativi, sradicando la pratica in molti settori dei contratti pirata. C'è bisogno di una legge sulla rappresentatività delle organizzazioni sindacali. L'impegno del PD è per una piena democrazia economica, oggi rilanciamo la proposta partecipazione dei lavoratori alla governance delle aziende. La nostra missione è uscire da questa crisi con più diritti, più giustizia sociale e più democrazia".