Benjamin Netanyahu non ha mai fatto mistero di essere un leader reazionario. E gli scontri di oggi sono il risultato di scelte politiche deliberate, compressione dei diritti degli arabi e tolleranza verso i soprusi sui palestinesi, che hanno dato spazio a estremismi e xenofobia, con l’unica volontà di conservare il potere, in un territorio dove la minima scintilla può causare incendi devastanti.
Israele ha il diritto di esistere, in pace. E i palestinesi hanno il diritto di essere rappresentati non dai razzi di Hamas, che condanniamo, ma da uomini e donne che possano riprendere in mano la prospettiva di un processo di pace giusto, nel rispetto della legalità internazionale.
La comunità internazionale fermi questa spirale di morte e di violenza. Gli Stati Uniti, ha detto Sanders, non possono più permettersi la difesa d’ufficio di un governo reazionario. Questo vale anche per l’Europa.
I democratici e i progressisti di tutto il mondo devono dare forza a coloro che, da entrambe le parti, cercano una soluzione del conflitto. Prima degli scontri erano in corso i negoziati per la formazione di un nuovo governo israeliano che – per la prima volta da anni – potrebbe vedere Netanyahu e la destra estrema all’opposizione. Non lasciamo che i fumi della guerra nascondano lo stretto sentiero che si può ancora percorrere.
Non volgiamo lo sguardo dall’altra parte. Perché qualcosa cambi, oltre a condannare i razzi del terrore di Hamas, deve finire l’era Netanyahu, così come sono finiti Trump e le suggestioni sovraniste in Europa. Due popoli, due Stati. Non è un’utopia, è l’unica via che rimane. Non pieghiamoci alla narrazione della destra, non rinunciamo a cercare ancora umanità, giustizia e pace". Lo scrive in un post su Facebook Giuseppe Provenzano, vicesegretario del Pd.