(ASI) L’idea di un’aperturadegli istituti scolastici nel periodo estivo non dispiace all’UGL Scuola che, attraverso il Segretario Nazionale, Ornella Cuzzupi, fa sapere d’aver esaminato la questione, unitamente al proprio Direttivo Nazionale, e lancia una proposta a favore dei supplenti che hanno lavorato poco o nulla in quest’anno di estremo disagio.
“Quel che conta in questi frangenti – afferma il Segretario Nazionale UGL Scuola – è la valorizzazione della scuola in quanto tale e della missione educativa e di aggregazione inclusiva che le compete. Preso atto di ciò, tenere aperte le scuole in estate potrebbe significare, da un lato colmare il vuoto di socializzazione creatosi per i ragazzi nei mesi della Pandemia, dall’altro offrire un’opportunità concreta di guadagno a tanti lavoratori scolastici supplenti, o aspiranti tali, che pur presenti nelle graduatorie hanno lavorato poco o nulla nel corso dell’ultimo anno didattico”.
La proposta UGL va dunque oltre il volontariato dei docenti paventato da più parti. “Non dimentichiamo che se attraverso la didattica a distanza la scuola ha continuato a vivere e funzionare il merito va unicamente a quei docenti che, pur tra mille difficoltà, hanno portato avanti i programmi previsti riuscendo a dare agli alunni un senso di vita normale non semplice nei momenti più drammatici della pandemia. Adesso – continua Cuzzupi - si tratterebbe di aprire gli istituti ad attività alternative e creative funzionali alla crescita e alla preparazione del nuovo anno. Chi, meglio di quei docenti rimasti, loro malgrado, al palo possono dare il massimo su un progetto del genere? In tal modo si instaurerebbe anche una sorta di giusto equilibrio verso quei colleghi lavorativamente e retributivamente meno fortunati e più economicamente esposti ai tremendi colpi della pandemia”.
Tra l’altro il Segretario Nazionale ha le idee ben chiare anche nei confronti dei Comuni che, attraverso diversi canali, qualche perplessità sul progetto scuole aperte hanno mosso: “Noi siamo dell’idea che le due entità non solo debbano incontrarsi, madiventare persino complementari. La scuola, e lo ripetiamo da tempo, non è un’isola avulsa dalla realtà, ma realtà essa stessa e quindi perché non condividere un percorso d’intesa con gli Enti locali? Si agisca insieme, senza tergiversare,anche pergarantire l’educazione alla legalità, arma necessaria per sconfiggere le logiche perverse che trovano terreno fertileproprio nelle difficoltà dei territori. I fondi, seppur non infiniti, possono essere sufficienti ad attivare diverse iniziative congiunte. Da parte nostra – spiegaOrnella Cuzzupi - siamo pronti a dare il giusto contributo, progettuale e programmatico, affinché questo sia il momento per definire le basi di quella “Scuola buona” a cui ha fatto più volte cenno il Ministro. Ecco, su questo noi ci siamo!”"