(ASI) "L’Unione Europea che ci fu imposta come un processo giusto ed inesorabile per l’evoluzione del nostro Paese, oggi con il Covid-19 ci presenta il conto. I suoi risultati sono davanti agli occhi di tutti, eppure tanti italiani faticano a vederli, perché gli interessi personali, politici ed economici hanno censurato le loro coscienze.
Un parte di popolazione inetta che ha perso la sua identità di appartenenza a quella nazionale che primeggiava tra le principali potenze mondiali. E’ importante ricordare che questa forsennata azione di demolizione delle radici e della cultura italiana, ad opera della sinistra, ha avuto un ampio e pieno contributo dalla destra medesima. Furono infatti il Governo Berlusconi e la Lega Lombarda che nel 2003 sottoscrissero il regolamento di Dublino II, regolamento di cui oggi i rispettivi leader, Berlusconi e Salvini preferiscono non ricordare. Nel giugno 2013 ha fatto seguito il regolamento di Dublino III, che ha visto il contributo del governo letta con Alfano nelle vesti di Ministro dell'Interno e con la Cancellieri in quelle di Ministro della Giustizia. La finalità fu quella di regolamentare le istanze per i rifugiati politici e di guerra, facendo in modo che un immigrato non potesse presentare più di una domanda di asilo politico. Questo ha fatto si che il primo paese ospitante prendesse in carico l'istanza, creando una notevole disparità tra i paesi che sono più facilmente raggiungibili rispetto ad altri, venne pertanto applicato il principio del “primo approdo”.
Un trattato fortemente voluto dagli “alleati” europei, in primis la Germania, che condannava l’Italia a divenire un vero e proprio “bacino di accoglienza”. A ciò si aggiunge la caduta del regime di Gheddafi ad opera della Francia, che ha aperto la porta libica, ed i popoli in fuga hanno cominciato ad arrivare in Italia e Grecia. Conoscere la storia è fondamentale per costruire un nuovo futuro. Oggi ci rendiamo conto che questa falsa propaganda assistenzialistica dei Governi filo Europeisti, unita al programma di austerità imposto dall’Unione Europea non ha portato altro che degrado, miseria e precarietà. Il tutto sostenuto da una mancanza di ordine e sicurezza pubblica ed una costante demolizione dei valori della nostra Repubblica. Ricordiamo le inaccettabili parole del Presidente Mattarella che disse: 'La nostra attenzione deve essere rivolta innanzitutto ai moltissimi che ogni giorno raggiungono le nostre coste.’ Ma noi ovunque indirizziamo il nostro sguardo non vediamo altro che degrado. Sanno benissimo che gli immigrati rappresentano oggi un vero problema per il nostro paese, il grande problema e non sono affatto una ricchezza per le nostre comunità. Lo sono invece per le innumerevoli cooperative e associazioni nate con un fine ben preciso: lucrare sull’immigrazione. A tutto questo si aggiungono quindici anni di Europa che hanno impoverito 3 italiani su 4 e nonostante ciò i principali nemici del paese continuano a considerare l’adesione all'Europa un grande traguardo. Appaiono oggi aberranti le parole di Prodi che disse: 'Con L'Euro lavoreremo un giorno in meno e guadagneremo come se lavorassimo un giorno in più’. Ci chiediamo come possiamo noi Italiani accettare ancora le affermazioni di questa gentaglia che continua a portare avanti un disegno criminoso e persecutorio, un disegno volto a distruggere l’Italia, la sua economia e la sua cultura.
Va ricordato che sono almeno 50 anni, che l’Italia ricava esclusivamente danni dalla propria appartenenza all’Europa. Risale infatti agli anni ’60 –’70 l’adozione di politiche economiche deleterie per la nostra economia, imposte dai partner europei a beneficio dei loro interessi nazionali, complice l’insipienza dei nostri governanti succedutisi nel tempo. Si ricordano, gli incentivi per l’estirpazione dei vigneti per favorire la produzione di vino francese, i sussidi per l’abbattimento dei capi bovini in modo tale da renderci dipendenti da Francia e Germania, come infatti è avvenuto, per la produzione di carne, latte e latticini. Non per ultimo gli incentivi per l’estirpazione di agrumeti in Sicilia a tutto vantaggio delle corrispondenti piantagioni iberiche. E per concludere i sussidi per lo smantellamento di impianti siderurgici ritenuti “scomodi” per le economie tedesche e francesi.
I danni prodotti dall'Europa sono sotto gli occhi di tutti: dal 2002 ad oggi è impressionante il numero di aziende Italiane fallite, un dato che porta con se il più alto tasso di disoccupazione del nostro paese, certificando un declino costante e inarrestabile. L’Europa si è rivelata a distanza di tempo un vero e proprio “disegno criminoso”, un disegno messo in atto da Governi di sinistra e destra, che coadiuvati da Politici e Banchieri, hanno trasformato le economie reali in economie finanziari. Come per l’immigrazione anche in tema austerità la mannaia calata dal partito democratico ha avuto il contributo del Governo Berlusconi. Fu infatti il Governo Berlusconi nel 2012 unitamente al Partito Democratico a firmare il diktat capestro dell’austerità, o meglio definito FISCAL COMPACT. Un vincolo assurdo ed incostituzionale che ha impegnato l’Italia a pagare all’Europa 50 miliardi annui per 20 lunghi anni, azzerando così crescita e sviluppo. A ciò si è aggiunta poi la sottoscrizione di un grave e incostituzionale atto eversivo, come il pareggio di bilancio in costituzione. Un principio assurdo in cui tutte le amministrazioni pubbliche sono tenute a garantire l’equilibrio del bilancio secondo le regole imposte dall’unione europea. Il non eletto Mario Draghi è l’esecutore finale di questo disegno criminale, il attraverso il sostegno di una classe politica che si è venduta tradendo i proprio popolo, agisce indisturbato verso la propria meta." Tornare pertanto padroni in casa nostra è un passaggio inevitabile per la sopravvivenza dell’Italia e degli italiani. Lo scrive in una nota il Coordinatore Nazionale del Movimento Italia nel Cuore (MIC), Mauro Tiboni.
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