(ASI) Stiamo vivendo un periodo epocale che segnerà l’inizio o la fine di una nuova era, in cui è fondamentale e determinante che tutte le forze politiche, movimenti e gruppi, che hanno in seno l’uscita dall’Unione Europea, non solo chiariscano la loro posizione sulla questione Europa, ma agiscano di concerto tra di loro in una iniziativa che permetta agli Italiani di scegliere il futuro del proprio Paese.

 L’iniziativa col fine di addivenire ad un referendum per determinare l’uscita o la rimanenza nell’Unione Europea verrà attuata attraverso una Task Force legale (che rimarrà top secret) a cui potranno partecipare i legali di ogni singola organizzazione. Il compito della Task Force legale sarà quello di stendere il protocollo di attuazione dell’iniziativa a firma di tutte le forze politiche che ne faranno parte, agendo di concerto su un solo ed unico obiettivo: quello di ottenere un referendum sull'Unione Europea. Sappiamo bene che la “sovranità” è quella “qualità giuridica pertinente allo stato in quanto potere originario e indipendente da ogni altro potere”, ovvero una “superiorità assoluta”.

Superiorità che l’Italia ha perso all’indomani del divorzio tra Ministero del Tesoro e la Banca d’Italia. Fare chiarezza su coloro che hanno in seno l’uscita dall’Unione Europea, e coloro che del sovranismo ne fanno solo un uso propagandistico, è determinante per il futuro dell’Italia. Le parole di Draghi del 17 febbraio scorso in Senato ci devono aprire gli occhi, se non vogliamo che trovi applicazione il progetto di sudditanza dell’ Italia all’Europa. Progetto che punta ad una pieno controllo del governo e dei nostri i rapporti giuridico-politici. 

Riportiamo l’elenco di tutte le forze politiche, movimenti e gruppi che Italia nel Cuore ha interessato all’iniziativa nonché il testo della missiva che tutti hanno ricevuto. Ci aspettiamo pertanto una risposta ufficiale da ognuno con l'auspicio che ci sia una massiccia e coesa partecipazione. Ci auguriamo che tutti vadano oltre il proprio “orticello” e si adoperino per un diritto di espressione che agli Italiani deve essere concesso. Lo dichiara in esclusiva ad Agenzia Stampa Italia il Coordinatore Nazionale dell’Organizzazione Politica Italia nel Cuore (MIC).

 

Elenco delle organizzazioni, movimenti e gruppi politici:

Italexit di Gianluigi Paragone

NOI Italiani di Francesco Amodeo

Popolo della Famiglia di Mario Adinolfi

Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni

Motore Italia di Carlo Negri

Vox Italia di Francesco Toscano

Orgoglio Partite Iva Alessio Arusa

Partite IVA incazzate Antonio Sorrento

UML Sovranisti Italiani Filippo Sciortino

Sogno Americano Gigi Morello

R2020 di Sara Cunial

Movimento 3V di Alessandra Bocchi

Liberiamo l’Italia di Leonardo Mazzei

Fronte Sovranista Italiano di Franco D'Andrea

PPA Partito Pensiero e Azione di Antonio Piarulli

Noi di Centro di Robert Flavio Paltrinieri

Uniti per l’Italia di Sergio Cappelletti

Partito dei Forconi di Pietro Mazzucca

Partito Comunista di Marco Rizzo 

Il testo della lettera

Ci rivolgiamo a Lei ed al partito che Ella rappresenta.

Converrà con noi che i tempi sono ormai maturi affinché agli italiani venga concesso il diritto di scegliere il futuro del proprio Paese. L’art. 1 della nostra Costituzione recita chiaramente: “L’Italia è una Repubblica Democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione”. Come Lei ben sa, un popolo che è costretto a subire la disapplicazione dei principi costituzionali non può dirsi un popolo sovrano. Basti ricordare le gravissime dichiarazioni di Draghi in Senato il 17 febbraio scorso, che disse: "Sostenere questo Governo significa condividere l’irreversibilità della scelta dell’euro, significa condividere la prospettiva di unione europea sempre più integrata che approderà ad un bilancio pubblico comune capace di sostenere i paesi nei periodi di recessione. 

Gli Stati nazionali rimangono il riferimento dei nostri cittadini, ma nelle aree definite dalla loro debolezza cedono sovranità nazionale per acquistare sovranità condivisa. Senza l’Italia non c’è l’Europa, ma fuori dall’Europa c’è meno Italia. Non c’è sovranità nella solitudine, c’è solo l’inganno di ciò che siamo, nell’oblio di ciò che siamo stati e nella negazione di quello che potremmo essere”. La sovranità non può essere né ceduta né condivisa: diversamente siamo una colonia.  Il discorso di Draghi, che riteniamo di una gravità inaudita, ci porta in questa direzione. Crediamo che tutto questo riconduca ad un concetto di “colonia moderna”, ovvero uno Stato depotenziato intraeuropeo, dove un organo centrale impone una propria forma di governo e la sfrutta nel suo interesse. Così fosse, l'elemento fondante non sarà altro che la sudditanza della "Italia colonia" allo Stato centrale che è l’Europa, dove l'attività di quest’ultima sarà quella di provvedere all'ordinamento del suo governo e dei suoi i rapporti giuridico-politici. Ci chiediamo quindi se la volontà sia quella di trasformare l’Italia in una colonia retta da organi istituiti dallo Stato colonizzatore, che in questo caso è l’Europa. Si decreterebbe così di fatto la fine della Repubblica e della sovranità nazionale che è in capo al popolo, come recita l’art. 1 della nostra carta costituzionale. È giunto pertanto il tempo di attribuire al popolo sovrano il diritto di scegliere se rimanere o meno all’interno dell’Unione Europea. 

A tal riguardo abbiamo costituito una Task Force legale di coordinamento (che rimarrà top secret) per una raccolta firme congiunta tra forze politiche sovraniste, al fine di addivenire ad un referendum i cui gli italiani possano decidere il futuro del proprio Paese. La politica di oggi è sempre più attraversata da "pulsioni antidemocratiche” perché di fatto europeista e sorretta dalle lobby e dai potentati bancari della finanza speculativa. I danni prodotti dall'Europa sono sotto gli occhi di tutti. Le battaglie politiche ci hanno insegnato che questi Governi, privi di ogni scrupolo e forti del loro potere, utilizzano tutti i mezzi necessari per reprimere diritti e libera espressione (le elezioni Americane ne sono state un esempio). Come è noto, il primo comma dell’art. 50 TUE consente ad ogni Stato di «decidere, conformemente alle proprie norme costituzionali, di recedere dall'Unione». 

Giuridicamente non vi sono strumenti a ciò predisposti (Salvo quelli genericamente previsti dalla Convenzione di Vienna del 1969). Significa soltanto che gli Stati membri non hanno un diritto ad uscire dall’Euro (per i vincoli che derivano dai Trattati) mentre hanno un diritto ad uscire dall’Unione Europea (e quindi dall’Euro) sulla base dell’art. 50 TUE. Per esercitare questo diritto, è necessaria una trattativa e un accordo con le istituzioni europee, benché, se le trattative dovessero fallire, è legalmente ammessa anche l’ipotesi di una hard exit, cioè un’uscita senza accordi (il “no deal scenario”). L’uscita dall’Unione Europea è un vincolo che è parte integrante dell’atto costitutivo della nostra organizzazione politica e pertanto indissolubile, aspetto questo che identifica Italia nel Cuore come un vero partito sovranista. L’iniziativa in questione ha lo scopo di attuare un piano di raccolta firme congiunte tra forze politiche sovraniste che hanno in seno l’uscita dall’Unione Europea ed il conseguente ritorno dell’Italia ad una propria moneta interna. Abbandonando così definitivamente la moneta Euro.

Compito della Task Force legale (che rimarrà top secret) sarà quello di stendere il protocollo di attuazione dell’iniziativa a firma di tutte le forze politiche sovraniste che ne faranno parte. Sappiamo bene che la “sovranità” è quella “qualità giuridica pertinente allo stato in quanto potere originario e indipendente da ogni altro potere”, ovvero una “superiorità assoluta”. Superiorità che l’Italia ha perso all’indomani del divorzio tra Ministero del Tesoro e la Banca d’Italia. La invitiamo ad esprimere la sua posizione nei confronti della suddetta iniziativa (promossa a tutte le forze politiche sovraniste) auspicando l’adesione da parte vostra. Il tutto nel rigoroso rispetto del principio di trasparenza che ogni organizzazione politica deve avere, non solo nei confronti del proprio elettorato, ma anche nei confronti del proprio Paese. Fare chiarezza su coloro che hanno in seno l’uscita dall’Unione Europea, e coloro che del sovranismo ne fanno solo un uso propagandistico, è determinante per il futuro dell’Italia.

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