Ma a seguito delle proteste del mondo produttivo palermitano, in ginocchio per il Covid, Orlando fa dietrofront. Abbiamo scherzato, si rimanda tutto in consiglio per approvare una clausola che faccia partire la mannaia da settembre. A questo punto visto che il regolamento torna in consiglio ne chiederemo la sospensione fino alla fine della pandemia e una riesame per renderlo meno asfissiante e più equo. Stanno giocando a ping pong con la pelle dei contribuenti e delle attività commerciali palermitane. Le tasse si devono pagare e i furbetti devono essere puniti. Ma non si può attivare un regolamento così pesante in un momento tragico come questo. Con l' aggravante i servizi reali erogati a cittadini e attività commerciali sono pressoché inesistenti. Altrimenti non si chiamano tasse, ma balzelli come nel Medioevo, conclude Gelarda "