Riportiamo il testo integrale di alcuni passaggi cardine: 'Sostenere questo Governo significa condividere l’irreversibilità della scelta dell’euro, significa condividere la prospettiva di unione europea sempre più integrata che approderà ad un bilancio pubblico comune capace di sostenere i paesi nei periodi di recessione.
Gli Stati nazionali rimangono il riferimento dei nostri cittadini, ma nelle aree definite dalla loro debolezza cedono sovranità nazionale per acquistare sovranità condivisa. Senza l’Italia non c’è l’Europa, ma fuori dall’Europa c’è meno Italia. Non c’è sovranità nella solitudine, c’è solo l’inganno di ciò che siamo, nell’oblio di ciò che siamo stati e nella negazione di quello che potremmo essere'. Inaudite le dichiarazioni di Draghi in Senato, volte ad imporre a 60 milioni di italiani l'irreversibilità dell'euro e la cessione di sovranità. L’ennesimo Presidente del Consiglio mai eletto dagli Italiani e, che oggi ha imposto in Senato l’agenda dei potentati economici finanziari. Il tutto perfettamente il linea con le dichiarazioni che lo stesso aveva espresso il 23 agosto del 2020 al Meeting di Rimini. Da buon oratore Draghi utilizza il gergo politichese, dove locuzioni come 'solitudine, inganno, oblio e negazione' servono per catechizzare la massa all’ascolto. Gravissimo e inaudito il discorso di un Presidente del Consiglio che invoca la cessione della sovranità nazionale. L’art. 1 della Costituzione dice chiaramente che “L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.” Democrazia significa appartenenza della sovranità al popolo. Nel momento in cui viene ceduta, si perde il principio di democrazia, ovvero le decisioni non spettano più al popolo, ma ad altri soggetti. Vorremmo inoltre rammentare al professore-banchiere che nelle istituzioni Europee il concetto di sovranità condivisa non esiste. La sua non è altro che un’espressione artificiosa adottata per traghettare definitivamente il Paese nelle mani delle élite tecnocratiche. Le quali sono solo e unicamente interessate a difendere il potere finanziario (ovvero il mondo a cui Mario Draghi appartiene da decenni). Pertanto quanto detto oggi in Senato da Draghi rappresenta un vero e proprio colpo di Stato all’Italia. Dichiarazioni che sottendono ad un completo smantellamento dei diritti costituzionali contenuti nella nostra carta, nonché la completa perdita della sovranità nazionale. L’aspetto più paradossale è l’aderenza di tutte le correnti politiche al pensiero di questo 'soggetto', espressione delle grandi lobby della finanza internazionale. Draghi e tutta la classe politica va fermata."