(ASI) “Ricordiamo ai procuratori che l’appartenenza di Bellini ad Avanguardia Nazionale è stata smentita più volte, anche dagli stessi dirigenti e quadri del movimento. Bellini, come risulta dagli atti, era nello stesso albergo di Thomas Kram nel febbraio 1980. Finalmente i magistrati hanno l'opportunità di chiedere se stesse pedinando Kram, per conto di chi e perchè fosse a Bologna negli stessi giorni di Kram.
Su Paolo Bellini, infatti, ci sono ancora punti opachi sulla sua presenza a Bologna e sulla sua eventuale connessione con apparati statali. La moglie, ad esempio, non lo aveva riconosciuto ma, dopo l'eventualità di essere accusata di falsa testimonianza, lo riconobbe. Interrogativi che minano la credibilità dell’impianto accusatorio. Fermo restando che come ha dichiarato Adriano Tilgher all’Adnkronos: "Bellini? Non sappiamo assolutamente chi sia. Non è mai stato di Avanguardia Nazionale, non sappiamo proprio da dove venga fuori”.
Appare, inoltre, quanto mai singolare l'ipotesi che un autore di una strage parta in vacanza lo stesso giorno con la famiglia per trascorrere una settimana in montagna e che questo presunto stragista, pagato da Gelli, continuasse a fare il ladro di mobili.
La sentenza su Cavallini è piena di errori storici, tanto che confonde Saleh, arrestato per la vicenda dei missili di Ortona, con Abu Ayad, che aveva come nome di battaglia "Saleh Khalaf". Fa capire quanto poco la vicenda sia stata approfondita, nonostante anche la presenza della Relazione del gruppo Separat depositata da Pelizzaro e Matassa negli archivi della commissione Impedian che delinea con documenti la pista palestinese. Pista che venne indagata dal 2005 al 2015 quando poi la Procura decise di archiviarla ma che, come si vede, senza un approfondimento delle evidenze già citate.
La Presidenza della Camera e del Senato prendano atto che, di fronte alla propagazione di nuovi rilievi, fra cui la presenza di passaporti cileni a Bologna, le vicende del caso Fresu e le numerose rivelazioni delle commissioni d’inchiesta parlamentari, è necessario fare luce sugli avvenimenti della strage di Bologna e del Lodo Moro. Il Parlamento si deve attivare. Per questo, chiediamo che venga immediatamente calendarizzata la nostra proposta di legge per la costituzione di una Commissione d’inchiesta sui fatti avvenuti in Italia durante gli anni della Prima Repubblica. Con una maggioranza che si dice ispirata dall'unità nazionale, la commissione avrà anche l'obiettivo di chiudere questo infinito dopoguerra e ricucire le pagine strappate dello stragismo italiano. Ci auguriamo che in dibattimento si faccia finalmente chiarezza, per poter giungere alla verità e non a una verità. Lo dobbiamo alle vittime e ai loro familiari."
Così in unas nota il fondatore dell'Intergruppo Parlamentare "La verità oltre il segreto", deputato Federico Mollicone.