(ASI) Milano - "Siamo davvero contenti di sapere che Mario Draghi ha accolto l'incarico, conferitogli dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, di formare il nuovo Governo.
Mario Draghi non vi è dubbio che sia tra i più autorevoli ed illustri personaggi del mondo della politica e dell'economia, le cui origini sono meridionali, il quale viene posto alla guida del Paese Italia" dichiara Biagio Maimone, fondatore del Movimento 'Sudisti Italiani 'e del Movimento di pensiero 'La Nuova Democrazia.it', il quale sostiene altresì:
"Mario Draghi è originario di Monteverde, una cittadina dell'Irpinia. C'è da chiedersi come giudicano Vittorio Feltri e i nordisti di destra questo continuo avvicendarsi di uomini del Sud al comando dell'Italia. Prima il pugliese Giuseppe Conte, ora il campano Mario Draghi, tutti e due scelti dal siciliano Sergio Mattarella. Feltri deve accettare, amaramente, che i meridionali, molto probabilmente, hanno una marcia in più rispetto a tanti supponenti settentrionali, per quanto attiene il possesso di notevoli capacità intellettuali e, conseguentemente, che è giunta l'ora di smetterla di definirci poveri terroni, sudici, miserabili e anche inutili.
Bisogna, tuttavia, far presente che anche noi meridionali ci poniamo alcune domande in merito alle menti illustri del Sud Italia che ne assumono il potere politico ed economico, tra cui quella prioritaria che interpella tutti circa il fatto che tali illustri politici meridionali abbiano davvero a cuore le sorti del Sud Italia. Sono nostri conterranei e, per tale ragione, rimaniamo stupiti dal fatto che, finora, essi poco, o quasi nulla, hanno realizzato a favore dello sviluppo dei territori del Sud Italia.
Perchè? Forse Feltri ha ragione? Non si può negare, difatti, che le più alte cariche dello Stato, quasi sempre, sono state rivestite da personaggi nativi o originari del Sud Italia, i quali lo hanno lasciato povero, abbandonato e nelle mani della mafia, che ha tratto e trae ingenti profitti nel lasciarlo ai margini della vita italiana. Noi sudisti iniziamo a nutrire il dubbio che tali illustri meridionali si siano dimenticati, una volta seduti sugli scranni del potere, delle proprie origini, in modo davvero ingrato. C'è da chiedersi se ancora, con Mario Draghi al potere, la questione meridionale rimanga irrisolta o se , finalmente, sia posta tra gli obiettivi primari per lo sviluppo dell'Italia.
Confidiamo nell'elevata intelligenza e cultura economica di Mario Draghi, che ci auguriamo non tradirà il Sud Italia, non solo perché di esso è originario, ma per essere lo sviluppo del mezzogiorno un fattore strategico per lo sviluppo dell'economia dell'intera nazione italiana. Solo chi conosce bene la materia economica e solo chi vuole far rifiorire davvero l'Italia può porre la soluzione della questione meridionale tra gli obiettivi ineludibili da raggiungere per il reale risanamento della nostra Nazione, nell'ottica del benessere anche delle future generazioni, come l'Europa sottolinea, in modo marcato, affinchè vi sia il proficuo utilizzo dei fondi, di notevole entità, stanziati a favore del nostro Paese. Mario Draghi non vi è dubbio che non possa tralasciare di includere , all'interno delle priorità del proprio programma, la soluzione della questione meridionale, sempre in attesa di essere risolta, proprio in quanto imprescindibile per realizzare concretamente l'unità dell'Italia, da troppi decenni rimasta divisa in due, essendo l'unità del territorio italiano fattore primario per ricongiungere economicamente il Paese, dandogli pari dignità , superando quella scissione sociale nociva all'intera nazione. L'Italia deve essere unita e non frammentata per produrre benessere condiviso e condivisibile per l'intera nazione .
Nè tantomeno potrà essere elusa l'istituzione della "No tax area" per le imprese che vogliono aprire le loro sedi nel Sud Italia, nonché l'emanazione di una legge sul lavoro, realmente incisiva, finalizzata alla creazione fattiva di attività lavorative per tutti i cittadini , nessuno escluso, soprattutto i meno abbienti, al fine dell'eliminazione delle numerose sacche di povertà presenti nella nostra nazione, sull'esempio della legge "Tina Anselmi", che concretizzò l'attuazione di un piano universale di lavoro, esempio da cui prendere le mosse per attuare leggi , sempre più migliorative, a favore dell'universalizzazione del lavoro . Con forza ratifichiamo il nostro slogan 'Lavoro per tutti ! Non più terre depresse in Italia!'.
I tempi sono maturi per accogliere in Italia l'anelito trasformativo della Nuova Democrazia, che si afferma sempre più in America, come denota la vittoria di Joe Biden e che si afferma anche nella stessa Europa.
Si dovrà superare, senza titubanza alcuna, il pericolo dell'affermazione del sovranismo, proprio in quanto crea devastazione e povertà economica, nonché morale.
Per tale ragione, si dovrà, altresì, con tenacia, superare l'oscurantismo che, man mano, sta prendendo piede in Italia, indebolendo le coscienze e l'anelito alla giustizia sociale ed economica, con la nascita di sempre nuove forme di violenza.
Ci auguriamo che Mario Draghi sappia davvero cambiare le sorti dell'Italia e, pertanto, del nostro amato Sud Italia, affinché nessuno più osi definirci terroni, come ha fatto Feltri nei suoi editorali, o definirci sudici sudisti, come hanno fatto, senza pudore, troppi politici del Nord Italia, espressione delle destre politiche". Così in una nota Sudisti Italiani.