(ASI) L’attuale crisi di Governo aperta con la sfiducia di Italia Viva, si era risolta temporaneamente con le votazioni al Senato della Repubblica italiana. Con 156 voti a favore l’esecutivo di Conte è rimasto in piedi per pochi giorni. Una maggioranza “stretta” è stata definita. Difatti con l’uscita di Italia Viva è mancato un Governo forte e di unità nazionale.
La giornata di ieri è cominciata con l’ultimo consiglio dei Ministri, e le dimissioni di Conte al Quirinale. I 10 senatori trovati non bastano a sostituire al Senato i parlamentari di Italia Viva. Ma potrebbe essere opzione plausibile quella da parte del capo dello Stato di optare per un reincarico a Conte (Conte ter). A sua volta l’uscente Presidente del consiglio Giuseppe Conte riferisce : “ È il momento che in Parlamento vengano fuori le voci che hanno a cuore le sorti della Repubblica. Le mie dimissioni sono a servizio di una disponibilità che si formi un esecutivo di salvezza nazionale.” Questa è la formula usata dal Partito Democratico nelle ultime ore.
C’è necessità che il governo continui ad operare approvando ciò che preme. Tra queste l’approvazione di una legge elettorale proporzionale. Rendere il sistema più stabile aldilà di chi sarà chiamato a guidare il Paese. Appare chiaro di come Giuseppe Conte non voglia ingombrare più la scena. Si profila anche la possibilità di andare alle elezioni. È sempre Conte a esprimersi dicendo : “ A volte, i risultati che abbiamo raggiunto, e le risposte date non sono apparse all’altezza delle aspettative dei cittadini.” Renzi ha ribadito che l’uscita di Italia Viva non è legata al nome del Presidente del Consiglio, ma al mancato rispetto dell’agenda di programma. Dunque alle “cose da fare”. Scrive Renzi : “Ora possiamo finalmente concentrarci su ciò che serve al Paese.” È difficile pensare ad un nuovo Governo Conte. Che pure tra le ipotesi resta il primo obbiettivo di PD e 5 Stelle. Dopodiché è prerogativa costituzionale del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella prendere delle decisioni che vadano a rafforzare l’unità del Paese.
Massimiliano Pezzella – Agenzia Stampa Italia