(ASI) Oggi abbiamo letto i dati della Banca d'Italia e purtroppo non ci sorprendono affatto: esordisce cosi Roberto Necci , Chairman di Investhotel Capital Partners nonché albergatore con la Necci Hotels, sono mesi che lanciamo l'allarme su quanto il turismo sta soffrendo e quale era il rischio per il nostro Paese; del resto non è difficilissimo fare i calcoli, se il comparto incide siano al 13 % della produzione industriale ed è fermo era già chiaro quale poteva essere l'impatto sull'economia.
I flussi turistici sono fermi da marzo, le aziende sono chiuse, alcune sono diventate l'abitazione del proprietario che le occupa con la propria famiglia, una situazione apocalittica che non avremo mai immaginato; tuttavia quello che è accaduto e che continuerà ad accadere è stato in varie sedi denunciato e si poteva intervenire meglio con azioni mirate e di sostegno, salvaguardare l'interezza delle aziende significa avere uno strumento per far ripartire l'occupazione, se le aziende alla ripresa non ci saranno più difficile parlare di occupazione.
Da mesi inoltre denunciamo una ulteriore criticità: l'allungamento degli strumenti di sostegno al reddito, senza i quali a marzo ci sarà il rischio di licenziamenti di massa, unica via per aziende senza prenotazioni; purtroppo per noi addetti al settore questi fenomeni, continua Roberto Necci sono ampiamente prevedibili ma per intervenire vi è necessità di politiche di lungo respiro e non di beve o brevissimo termine.
E' chiaro per tutti noi afferma Roberto Necci che il 2021 non sarà l'anno della ripresa anzi persisterà una situazione molto simile a quella del 2020 queste settimane sono decisive per interventi a sostegno; il rischio è quello di avere intere città desertificate con aziende chiuse definitivamente e sopratutto va arginato il fenomeno della vendita delle aziende a prezzi di saldo, l'Italia rischia di essere un Paese in svendita.