(ASI) Mario Adinolfi, presidente del Popolo della Famiglia (PdF), critica il comportamento del capo del governo dopo la crisi aperta da Matteo Renzi: “Evidentemente la notte non ha portato consiglio e pare che Giuseppe Conte non andrà al Quirinale a dimettersi, nonostante sia venuta meno una forza politica consistente della sua maggioranza.
È una crisi dal sapore farsesco perché lo stesso Renzi ad oggi non ha preteso le dimissioni di Conte, che invece in punta di Costituzione non può non dimettersi a fronte della novità politica verificata. Invece il premier si è limitato ad accogliere le dimissioni di Bellanova e Bonetti, senza conseguenze. Irrituale che Conte sia salito al Colle prima e non dopo l’apertura della crisi: evidentemente Sergio Mattarella lo ha incoraggiato a comportarsi così. Eppure lo stesso Mattarella era tra i 5 ministri che lasciarono il governo Andreotti in occasione della crisi con i socialisti sulla legge Mammì, giudicando increscioso che alle loro dimissioni Andreotti non facesse seguire le sue. Altri tempi, ma il Popolo della Famiglia continua a sperare nella memoria storica del presidente della Repubblica, che dovrebbe imporgli di far cessare questa farsa restituendo subito la parola al popolo. Deve essere il voto della famiglie italiane a stabilire da chi vogliono essere governate in questo tragico momento storico, finora consegnato ad un esecutivo dalla evidente quanto pericolosa inadeguatezza
Mario Adinolfi, presidente del Popolo della Famiglia (PdF), critica il comportamento del capo del governo dopo la crisi aperta da Matteo Renzi: “Evidentemente la notte non ha portato consiglio e pare che Giuseppe Conte non andrà al Quirinale a dimettersi, nonostante sia venuta meno una forza politica consistente della sua maggioranza. È una crisi dal sapore farsesco perché lo stesso Renzi ad oggi non ha preteso le dimissioni di Conte, che invece in punta di Costituzione non può non dimettersi a fronte della novità politica verificata. Invece il premier si è limitato ad accogliere le dimissioni di Bellanova e Bonetti, senza conseguenze. Irrituale che Conte sia salito al Colle prima e non dopo l’apertura della crisi: evidentemente Sergio Mattarella lo ha incoraggiato a comportarsi così. Eppure lo stesso Mattarella era tra i 5 ministri che lasciarono il governo Andreotti in occasione della crisi con i socialisti sulla legge Mammì, giudicando increscioso che alle loro dimissioni Andreotti non facesse seguire le sue. Altri tempi, ma il Popolo della Famiglia continua a sperare nella memoria storica del presidente della Repubblica, che dovrebbe imporgli di far cessare questa farsa restituendo subito la parola al popolo. Deve essere il voto della famiglie italiane a stabilire da chi vogliono essere governate in questo tragico momento storico, finora consegnato ad un esecutivo dalla evidente quanto pericolosa inadeguatezza”