(ASI) “La notizia di una nuova bozza del Governo sulle risorse del Recovery Fund riportata oggi su alcuni organi di informazione assume aspetti imbarazzanti. Le risorse assegnate al SUD non possono essere utilizzate per quadrare i conti nella maggioranza giallo-rossa.
“Facciamo chiarezza: le risorse aggiuntive che vengono annunciate non sono affatto aggiuntive e rischiano di essere l’ennesima beffa per il Mezzogiorno. La Legge di Bilancio appena approvata ha, infatti, stanziato 50 miliardi di euro di Fondo Sviluppo e Coesione (FSC) per il periodo 2021-2027 con un taglio di oltre 20 miliardi rispetto al precedente periodo, e soprattutto non rispettato gli accordi che il Governo aveva assunto principalmente con le regioni del SUD, Puglia in testa, dove a fronte dell’impiego delle risorse europee per l’emergenza Covid si era impegnato ad aumentare la dotazione del FSC nella futura programmazione. Invece, avviene l’opposto.
“Infatti, è sempre dal FSC (Fondo Sviluppo e Coesione) che si attinge anche per far quadrare i conti del Recovery Fund, forse per alzare (PARADOSSALMENTE) la percentuale delle risorse destinate al SUD attingendo a fondi che già per legge sono destinati al mezzogiorno. Insomma, più che parlare di nuove risorse si tratta di una partita di giro non per fini di sviluppo, ma per cercare di far quadrare conti di natura politica.
“Serve fare chiarezza non solo a livello nazionale, ma soprattutto a livello europeo. Per questo è alla Commissione Europea che, con un’interrogazione, intendo porre queste domande:
- Le risorse del Recovery Fund a quanto ammontano? Se non sono state incrementate di cosa parla il governo?
- Perché il Governo ha disatteso gli accordi sottoscritti con le Regioni tagliando le risorse dell’FSC e non stanziando quelle per coprire i fondi comunitari destinati alle emergenze?
- Se l’intento di inserire una quota dell’FSC è quello di accelerare la spesa inserendola nei vincoli temporali del Recovery perché non è stato inserito tutto l’FSC?
- La lentezza della spesa FSC non è solo colpa delle Amministrazioni incapaci, ma soprattutto del Governo che si inventa procedure faraoniche, non rispetta i tempi e non dà attuazione alle leggi che egli stesso emana. Ad esempio: che punto è la riprogrammazione FSC 2014-2020 prevista dall’Articolo 44 del DL 34/2019?
“A circa due anni perché non c’è traccia di nessun Piano adottato ma di semplici informative al CIPE?”
Così dichiara del co-presidente del gruppo europeo ECR-FRATELLI D’ITALIA, Raffaele Fitto, che annuncia la presentazione di un’interrogazione alla Commissione Europa sull’ammontare reale delle risorse del Recovery Fund.