(ASI) L'Aquila - Il Presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio ha firmato l'ordinanza n.102 del 16 novembre 2020, riguardante "ulteriori misure urgenti per la prevenzione e gestione dell'emergenza epidemiologica da Covid-19",firmando per la "Zona Rossa" in Abruzzo dal 18 novembre fino al 3 dicembre 2020. Il provvedimento del Governatore della Regione Abruzzo ha preceduto l'ordinanza firmata il 20 novembre scorso dal Ministero della Salute che ha disposto il passaggio dell'Abruzzo in "Zona Rossa" anche per il Governo.
Il passaggio in "Zona Rossa" è stato dovuto al rischio di collasso delle strutture sanitarie abruzzesi, sul cui territorio permangono delle aree, soprattutto interne, dove ci sono delle "sacche" pandemiche da tenere sotto controllo.
La decisione impopolare è stata suggerita dal Comitato Tecnico Scientifico che seppur costatando un calo del tasso di contagiosità (Rt), ha evidenziato come i posti letto in terapia intensiva e i posti dedicati al Covid, hanno raggiunto la soglia di guardia del 30% di quelli disponibili.
La scelta era se rendere "rossa" tutta la regione o solo alcune aree interne e la scelta è caduta sulla prima soluzione, non senza polemiche da parte di parte dell'opinione pubblica che avrebbe voluto preservare dai provvedimenti più restrittivi almeno la e aree più orientali costiere, anche più densamente abitante.
Ora che stanno per terminare gli effetti giuridici di questi provvedimenti, nonostante restino ancora incertezze sul futuro dell'Abruzzo che potrebbe diventare "arancione" o restare regione "rossa", possiamo fare un primo bilancio della situazione, paragonando anche la situazione attuale con quella della prima fase emergenziale Covid19 di Marzo 2020 e mesi seguenti.
Nell'area rossa sono sempre vietati gli spostamenti, anche all'interno del proprio Comune, salvo che per motivi di lavoro, salute ed estrema necessità.
I locali dei bar e dei ristoranti sono chiusi al pubblico, ma può essere praticato l'asporto fino alle 22, e a qualsiasi orario la consegna a domicilio. I negozi sono chiusi tranne che quelli alimentari e di generi di prima necessità.
Restano aperte edicole, tabaccherie, farmacie e parafarmacie, lavanderie, parrucchieri e barbieri, mentre restano chiusi i centri estetici.
Si praticano solo le attività sportive riconosciute di interesse nazionale dal CONI e dal CIP. Le attività sportive si possono svolgere all'aperto, nei pressi della propria abitazione e individualmente.
Sono chiusi teatri, cinema, musei e gallerie d'arte, teatri, sale giochi e slot, sale scommesse e bingo.
I mezzi di trasporto pubblico possono essere riempiti solo fino al 50%, fatta eccezione per quelli scolastici.
Sicuramente, bisogna dire che questa volta la "Zona Rossa" è stata più soft e le attività ristorative e i bar hanno potuto lavorare da asporto e a consegna domiciliare, i parrucchieri sono rimasti aperti come alcuni negozi (ad esempio quelli di articoli sportivi).
Le forze dell'ordine sono state più tolleranti e non si sono viste le scene ossessive da "caccia all'uomo" della prima fase che tante polemiche hanno suscitato, soprattutto sui social. Anche le manifestazioni di protesta delle Partite Iva sono state consentite se autorizzate e rispettando le normative anti Covid.
Per tutti gli studenti è stata prevista la didattica a distanza, con la sola eccezione degli alunni della scuola primaria e dell'infanzia, dei servizi educativi per l'infanzia (di cui all'articolo 2 del decreto legislativo 65/2017), del primo anno della scuola secondaria di primo grado, o per i corsi che si svolgono con l'ausilio di laboratori, per i quali sono previste attività in presenza.
Il Presidente della Regione Marsilio, firmando in anticipo la "Zona Rossa" rispetto al Governo, si è comunque sia preso un rischio, poiché bisogna ancora stabilire bene i ristori che ci saranno in accordo col Governo. Ma, bisogna comunque sia dire, ad onor del vero che la Giunta Regionale sta cercando di fare la sua parte senza tirarsi indietro, anche se poi bisogna vedere se dalle parole si passerà ai fatti.
Con la caduta della prima neve sull'Appennino Abruzzese, si pensa a una formula di apertura degli impianti sciistici a Natale, concordata con le regioni alpine, solo a chi pernotta nelle strutture alberghiere o per chi è proprietario o affitta una seconda casa, come annunciato dall'Assessore Regionale al Turismo Daniele D'Amario che ha aggiunto che la Regione, concederà (prima in Italia) con una apposita legge, circa 3 milioni di euro di ristori al comparto "montagna".
Ora, però c'è da chiedersi, verranno predisposti aiuti economici indistintamente per tutte le categorie delle partite iva, dalle imprese fino ai liberi professionisti, come e meglio della prima fase dell'emergenza Covid19?
Cristiano Vignali - Agenzia Stampa Italia