(ASI) "L’articolo di oggi assume una rilevanza importantissima, il cui scopo è quello di rendere edotti gli Italiani con fatti documentati su cos'è realmente l’Europa, e rendere definitivamente chiaro il disegno del NWO Nuovo Ordine Mondiale al cui timone ci sono Germania e Francia. Cinque articoli di giornale del 1996 dimostrano che l’entrata dell’Italia nell’euro è stata una misura punitiva messa in atto da Francia e Germania.
Nel 1991 il Corriere della Sera riportava che l’Italia era la quarta potenza mondiale e sempre nel 1995 riferiva che grazie alla Lira la bilancia dei pagamenti (che registra importazioni ed esportazioni) non era mai andata cosi bene. Nel 1995 pertanto la nostra bilancia commerciale esponeva numeri senza precedenti, il Made in Italy non era mai andato cosi bene, a dispetto della Germania i cui dati non era mai scesi così in basso. Basti ricordare che per ogni Wolkswagen venduta in Italia otto Fiat venivano vendute in Germania, per ogni Renault venduta in Italia tre Fiat venivano vendute in Francia e per ogni Volvo venduta in Italia nove fiat venivano vendute in Svezia. La potenza dell’export Italiano surclassava le economie di tutti i paesi europei. Ma qualcosa stava per cambiare ed il giornale la Repubblica nel 1996 riportava la seguente nota: "La Francia contro l’Italia, la Francia ha intenzione di tornare alla carica per punire il nostro Paese.” Si apprende quindi che nel 1996 la Francia vuole punire il nostro paese perché gli agricoltori industriali francesi e tedeschi sono penalizzati dalle forti esportazioni Italiane.
Si leggono le dichiarazioni di Chirac in quale testualmente riferisce: "provengo da una regione agricola e mi risulta che non si esporta più un vitello verso l’Italia, l’Italia aveva totalmente surclassato le altre nazioni.” Sempre da Repubblica del 1996, esattamente il 1 ottobre, Chirac dichiarava: "serve una moneta unica per controllare la Lira”, tradotto una moneta unica per ingabbiare l’Italia. Emerge quindi che Francia e Germania erano intenzionati a punire l’Italia, vedevano la nostra moneta, la nostra sovranità il reale problema, talmente esasperati al punto di scriverlo nero su bianco. Chirac ha parlato ad un pubblico fortemente esasperato verso l’Italia, condannandola per le sua potenza nelle esportazioni, il cui disegno criminale volto a demolire l’economia Italiana e pertanto punirla facendola di fatto rientrare nello SME e quindi nel futuro Euro. Si leggerà sempre in quel periodo sulla stampa che il capo dello stato Francese lamentava fortemente gli effetti negativi della Lira sull’industria Francese, comunicando senza mezzi termini che la produzione francese nel tessile aveva grossi problemi a causa della Lira Italiana. I Francesi accusavano la lira di deprezzarsi e quindi attribuivano ad essa la svalutazione della loro moneta e della loro economia, mentre invece uno studio della commissione dimostrava che non c’entrava nulla la svalutazione dell’economia francese con la forza che aveva l’Italia sovrana in quel periodo. Ma arriviamo ai complici Italiani che hanno contribuito alla distruzione del paese Italia e della sua economia, i quali hanno agito per portare a casa il risultato richiesto dalla Francia e Germania. Tutto ciò trova completezza nei titoli di Repubblica del 26 aprile 1996 che scriveva: “l'’Europa tifa per il ritorno immediato nello SME", ancora: "il commissario europeo responsabile della politica economica e monetaria si felicita della determinazione mostrata da Romano Prodi nell’annunciare che il rientro della Lira nello SME, che sarà un obiettivo prioritario del suo Governo”.
Seguirà l’incontro a Napoli tra Chirac e Prodi, al quale il capo dello stato Governo francese chiederà di riportare immediatamente l’Italia nello SME, in quanto l’Italia stava volando economicamente, ed era la 4 potenza mondiale, e pertanto stava affossando Francia e Germania. (siamo nel 1996). Romano Prodi esegue gli ordini della Francia e della Commissione Europea e qualche anno dopo diventerà anche presidente della Commissione Europea stessa. Dal 2000 lo scenario commerciale Italiano cambia drasticamente, la bilancia commerciale si rovescia del tutto e l’Italia torna in deficit. Cade di conseguenza a picco anche il reddito procapite degli Italiani ed aumenta la disoccupazione. Si leggerà inoltre che grazie alla moneta unica in 20 anni ogni tedesco ha guadagnato 23 mila euro, ogni Italiano ne ha persi 75 mila, come riporterà un report del tink-tank tedesco trai più famosi come il Cep. Ma veniamo a noi, ecco l’elenco di chi ha lavorato per l’inganno Europeo: "Romano Prodi facente parte del direttivo del Bilderberg, insignito della legion d’onore dal presidente della repubblica Francese; Mario Monti anch’esso membro del direttivo del Bilderberg, membro della Commissione Attali per il rilancio della Francia; Enrico Letta sostituisce Monti al Bilderberg nel 2012 e poi lo sostituirà al Governo del Paese, insignito della legion d’onore dal presidente della repubblica Francese; Sandro Goti sottosegretario agli affari europei con Renzi e Gentiloni membro del Bilderberg, insignito della legion d’onore dal presidente della repubblica Francese, alle prossime elezioni europee si candida con Macron. La persona che doveva fare gli interessi dell’Italia in realtà faceva con i soldi dell’Italia gli interessi della Francia."
Quanto riportato è stato raccolto attraverso la fonte sotto indicata a cura del giornalista Francesco Amodeo." Lo dichiara il Coordinatore Nazionale dell’Organizzazione Politica Italia nel Cuore (MIC) Mauro Tiboni.
Fonte: https://youtu.be/YTgvOZ_Fd-U
Nota - ASI precisa: la pubblicazione di un articolo in tutte le sezioni del giornale non significa necessariamente la condivisione dei contenuti in esso espressi. Gli elaborati rappresentano pareri, interpretazioni e ricostruzioni storiche anche soggettive. Pertanto, le responsabilità delle dichiarazioni sono dell'autore e/o di chi ci ha fornito il contenuto. Il nostro intento è di fare informazione a 360 gradi e di divulgare notizie di interesse pubblico. Naturalmente invitiamo i lettori ad approfondire sempre l'argomento trattato, a consultare più fonti e lasciamo a ciascuno di loro la libertà d'interpretazione.