(ASI) Non si è fatta attendere la risposta di Antonio Di Pietro alle parole del Premier Berlusconi che ieri, al congresso del Movimento Mrn, ha definito Tangentopoli un golpe giudiziario.
“Berlusconi evidentemente confonde il significato dei termini. Con Tangentopoli si intendeva, e si intende, una realtà virtuale, che nel nostro Paese è reale, e che veniva distrutta da finanziamenti e accordi illeciti, scambi di favori e mazzette. Mani Pulite, invece, fu un’azione giudiziaria efficace, in cui l’autorità giudiziaria cercò di ripulire le istituzioni”. Così il presidente dell’Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, ha controbattuto alle parole di Berlusconi.
“Fatta questa premessa- continua Di Pietro- Berlusconi ha ragione nel dire che Tangentopoli è stato un golpe. Infatti, si è trattato di un golpe commesso da chi, come lui, ha praticato commistioni illecite tra politica e affari. Quanto poi alle dichiarazioni in cui il premier sostiene che la magistratura l’ha aggredito, è bene ricordare che questa sua affermazione è vecchia di oltre 15 anni. L’aveva già fatta nel lontano 1995, allorché lui e il suo amico Previti denunciarono i magistrati milanesi presso la procura di Brescia, per le azioni giudiziarie che avevano intrapreso nei suoi confronti. Nel decreto di archiviazione è specificato che, contrariamente a quanto Berlusconi aveva affermato, non era vero che i giudici l’avevano messo sotto inchiesta perché era entrato in politica, semmai il contrario, cioè che si era messo a fare politica perché i giudici l’avevano messo sotto inchiesta. Carta canta”.