(ASI) Roma, – “Quello dei lavoratori assunti dopo il 12 luglio 2020, condizione che il Decreto Agosto, oggi legge 125/2020, prevede quale limite massimo assuntivo per poter accedere alla CIG emergenziale, è un problema che riguarda moltissimi lavoratori, sorto in seguito alla definizione delle norme istituite dal decreto stesso.
Un aspetto che rischia di creare una nuova zona grigia, che esclude una parte dei lavoratori da qualsiasi tipo di sostegno, in un momento molto delicato per tutti. Gli stessi lavoratori pertanto non avranno maturato un periodo di impiego tale da prevedere un aiuto sufficiente. Non abbiamo ancora avuto certezza di alcuna manovra positiva da parte del Governo in questo senso: soltanto indiscrezioni che parlano di una proroga retroattiva della cassa integrazione per l’emergenza Covid per il 2021, con decontribuzione totale che riguarderà le assunzioni a tempo indeterminato di giovani, e probabilmente, si estenderà alle donne al rientro dalla maternità. In un momento delicato come questo, invece, c’è un bisogno assoluto di certezze: aver tagliato fuori da qualsiasi tipo di protezione un segmento rilevante di lavoratori non è cosa di poco conto! E in alcune regioni, come la Campania, la situazione è ulteriormente aggravata dalla mancanza di fondi da destinare alla CIG in deroga. E’ quindi necessario, e urgente, che il Governo prenda le opportune decisioni per tutelare i lavoratori, e tutti i lavoratori, altrimenti si rischia di acuire ancor di più la grave crisi economica e sociale già in atto da mesi” - Così Nino Carmine Cafasso Presidente AIS (Associazione Imprese di Servizi), Giuslavorista e Consulente del Lavoro.