(ASI) Sono passati mesi dall’esplosione della pandemia in Italia e, a oggi, gli operatori della sanità impegnati in prima linea in questa battaglia rischiano di essere travolti da denunce. Il numero di chi, tra pazienti e familiari, ritiene di aver subito un danno legato al contagio da Covid-19 cresce vertiginosamente, come confermato dal Procuratore aggiunto di Roma nei giorni scorsi.
“Forse perché distratti da discussioni sui fondi del Mes, sul referendum, sulle elezioni amministrative, i politici non hanno dato seguito a quanto gli operatori della sanità si attendevano dimenticandosi di questi eroi” dichiara il Segretario Nazionale della UGL Sanità Gianluca Giuliano. “Avevamo chiesto di creare uno scudo penale che proteggesse le migliaia di professionisti che si sono messi al servizio della nazione nella lotta al virus. Non certo per salvaguardare i negligenti o coloro che dovevano prendere decisioni e non sono stati in grado di farlo”. La UGL Sanità chiede che la questione diventi prioritaria. “Non c’è tempo da perdere, non possiamo lasciare i professionisti della sanità soli, abbandonati al loro destino con la spada di Damocle di denunce penali e amministrative che metterebbero a rischio le loro carriere. Si allo scudo penale per gli operatori impegnati quotidianamente in questa battaglia, senza che, quando varata, la norma possa diventare un salvacondotto per chi non ha saputo gestire questa terribile emergenza”.