(ASI) Una manifestazione 'globale' quella degli Indignati che oggi arriverà anche in Italia: dopo la protesta del 15 maggio a Madrid, saranno quasi 1000 i cortei in tutto il mondo. Oltre 750 i pullman che da oltre 50 province italiane stanno portando a Roma i manifestanti del corteo degli Indignati.
L'inizio dei cortei è previsto per le 14 e fino ad ora sono numerosissimi le persone che si stanno radunando in piazza della Repubblica, da dove partira' la manifestazione, e dalla Sapienza, da cui si muoveranno studenti per poi unirsi al raduno principale.Sono sette le principali motivazioni che hanno spinto gli Inidignati a scendere in piazza a Roma, espresse in un comunicato che vi riportiamo qui di seguito:
1- Perchè non mi rassegno al fatto che da questa crisi possiamo uscire solo piegando la testa, stringendo i denti e rinunciando a ciò che si è costruito in molti anni.
2- Perchè non sono stati nè i lavoratori nè i disoccupati nè i professori nè i loro alunni nè i medici nè i loro pazienti nè i pensionati nè i nostri figli a far crollare l'economia. Però sono loro, siamo noi, gli
unici che ne pagheranno le conseguenze.
3- Perchè voglio un sisetema fiscale in cui ciascuno contribuisca secondo le proprie capacità e chiunque riceva in base alle proprie necessità. Perchè esigo quel "sistema tributario giusto, ispirato ai principi di
uguaglianza e progressione" promesso dall'articolo 31 della Costituzione.
4- Perchè la Costituzione mi ha anche detto che "la sovranità risiede nel popolo spagnolo" e non nella Banca Centrale o in Wall Street.
5- Perchè se c'è sufficiente denaro pubblico per riscattare di nuovo le banche o i loro dirigenti milionari, dovrebbe essercene anche per aiutare quelle famiglie su cui pesa l'ipoteca e che perdono tutto perchè non
possono pagare.
6- Perchè le disuguaglianze economiche aumentano e non accetto che l'unico modello per misurare il successo di una società sia l'efficienza senza l'equità.
7- Perchè magari non servirà a nulla. Perchè magari non cambierà nulla. Perchè forse ci restano solo la protesta e la parola. Però quello che sicuramente è del tutto inutile è restare a casa seduti, in attesa
che le cose si risolvano da sole".
Alessandro Bulletti-Agenzia Stampa Italia
ASI precisa: la pubblicazione di un articolo e/o di un'intervista scritta o video in tutte le sezioni del giornale non significa necessariamente la condivisione parziale o integrale dei contenuti in esso espressi. Gli elaborati possono rappresentare pareri, interpretazioni e ricostruzioni storiche anche soggettive. Pertanto, le responsabilità delle dichiarazioni sono dell'autore e/o dell'intervistato che ci ha fornito il contenuto. L'intento della testata è quello di fare informazione a 360 gradi e di divulgare notizie di interesse pubblico. Naturalmente, sull'argomento trattato, il giornale ASI è a disposizione degli interessati e a pubblicare loro i comunicati o/e le repliche che ci invieranno. Infine, invitiamo i lettori ad approfondire sempre gli argomenti trattati, a consultare più fonti e lasciamo a ciascuno di loro la libertà d'interpretazione