(ASI) A Mulè, Gasparri, Ronzulli, Schifani, Sammanco e a tutti gli esponenti di Forza Italia che vorrebbero mettere il bavaglio a un europarlamentare rispondo che la verità fa male.
La Rai non è di proprietà di Forza Italia ma è di tutti i cittadini, le loro polemiche dimostrano come siano abituati a una gestione del servizio pubblico quale palcoscenico servile dove poter dire le loro bugie senza che nessuno replichi ricordando la verità. Durante la trasmissione Agorà, quando Mulè si è permesso di dire che è ‘preoccupato perché l’Italia è rappresentata da Giarrusso’ ho risposto che sono piuttosto io preoccupato dell’esistenza di un partito fondato da un condannato per mafia, Marcello Dell’Utri, e che ha contribuito a far eleggere un presidente della Regione Sicilia poi condannato per favoreggiamento alla mafia, Totò Cuffaro. Sono sentenze definitive, non mie opinioni, ma quando qualcuno ricorda queste verità storiche in TV, gli esponenti di Forza Italia tentano di tappargli la bocca perché evidentemente quelle verità fanno troppo male”, così in una nota l’europarlamentare del Movimento 5 Stelle Dino Giarrusso.
“Non smetterò mai di ricordare i legami del fondatore di Forza Italia e di altri importanti esponenti dei partiti italiani con le mafie: quelli storici e quelli recenti, evidenziati anche dall’ultima puntata di Report. Anziché attaccare me, mi aspetto che Mulè è i suoi improvvisati avvocati chiedano scusa agli italiani per aver promosso personaggi come Cuffaro a guida della Sicilia, anziché tentare di censurare me che lo ricordo in TV come è mio diritto fare. Naturalmente mi dissocio dagli insulti ricevuti su alcuni social da Mulè, questa è una pessima abitudine che condanno senza appello e che ho vissuto io stesso sulla mia pelle con minacce di morte e altri messaggi d’odio”, conclude Giarrusso.