(ASI) Il Popolo della Famiglia di Torino richiede un intervento urgente e massiccio a sostegno delle scuole paritarie (ad esempio la completa detraibilità delle rette per 10 anni), per salvaguardare la libertà educativa delle famiglie e per salvare le scuole statali e il bilancio dell’Istruzione dalla marea di un milione di allievi in più a Settembre.
«La terapia intensiva ora serve alla scuola paritaria! - ha esclamato il Prof. Valter Boero, referente politico del Popolo della Famiglia in Piemonte – che rischia il tracollo a breve termine in tutta Italia. E prima di decidere se lasciarla morire a casa o salvarla, è opportuno almeno vedere la sua foto».
«A norma della legge 62/2000 – spiega infatti il Prof.Boero – la scuola paritaria fa parte del Sistema Nazionale di Istruzione, al pari della scuola gestita dallo Stato o dai Comuni; ma a settembre un Istituto su due avrà serie difficoltà a riaprire, mentre è ormai pressoché certo che uno su tre chiuderà, in assenza di interventi specifici, a causa della crisi gravissima che si sta profilando. Ma venendo meno le scuole paritarie viene leso un diritto umano fondamentale che è quello di poter scegliere l’educazione dei propri figli, e in aggiunta si perde anche un patrimonio secolare, antecedente alla scuola statale e alla stessa Repubblica italiana».
«Tuttavia tali argomentazioni, pur solide – osserva amareggiato il Prof. Boero – non hanno finora mai toccato né cuore, né portafoglio del decisore politico. Sarà allora utile considerare che aiutare le scuole paritarie oggi è indispensabile anche per la sostenibilità delle scuole di Stato o Comunali, le quali in questo momento non sono assolutamente in grado di assorbire il milione di allievi in più che oggi frequenta le scuole paritarie (rispetto ai 9 milioni che frequentano le altre scuole). Un intervento di sostegno che è imprescindibile anche per i bilanci di Stato e Comuni, che oggi spendono circa 7000 euro/anno per ciascuno degli allievi nelle scuole statali, mentre l’esborso medio per ciascun allievo delle scuole paritarie è inferiore a 450 euro/anno: un divario economico di circa 7 miliardi che sarebbe insostenibile per le casse dello Stato, specie nei tempi che ci attendono, qualora questo milione di allievi si riversasse improvvisamente nelle scuole di Stato; e sempre che la scuola statale sia in grado di organizzarsi in tempo – e su questo qualche riserva è più che ragionevole, data la vigenza di una legislazione concorrente tra Stato e Regione in ambito di Istruzione che rende ancora più probabile un rallentamento della macchina organizzativa, come si è visto per la Sanità quando è presente questa doppia competenza prevista dalla riforma costituzione del 2001».
«Dare la possibilità di detrarre dalle tasse le spese per la retta pagata dai genitori nelle scuole paritarie (per 10 anni a partire dal prossimo mese di Settembre) – propone il Prof. Boero – è la richiesta concreta che il Popolo della Famiglia pone oggi sul tavolo del Governo, per ottenere un decreto legge urgente che eviti il suicidio dell’Istruzione in Italia. In questo modo verrebbero garantiti i genitori nella loro libera scelta educativa, avremmo garantita una pluralità di offerta formativa e si eviterebbe il collasso della scuola statale, soprattutto dell’infanzia e della primaria».
«Un provvedimento questo – conclude il Prof. Boero – che permetterebbe di partire con il piede giusto a settembre, con una prospettiva di speranza dopo un anno scolastico “azzoppato” dal Covid-19 e in presenza di tante nuvole nere all’orizzonte».