(ASI) "Un imponente assunto quello del Movimento Italia nel Cuore (MIC), organizzazione politica nata il 7 novembre 2015 che trova la sua sede nella terra lombarda, che con forza innalza la propria voce indirizzando una petizione (valorizzata anche sul web) al Capo dello Stato e al Senato, per richiedere l’avvio immediato della procedura d’uscita dall’Unione Europea dell’Italia senza Referendum Costituzionale così come avvenne per l’ingresso, subito passivamente dagli Italiani per tramite di una eurocentrica ed ammaliante campagna mediatica.
VA ricordato che il Trattato di Lisbona in vigore dal 1 dicembre 2009 sancito solennemente nell’Art. 50 recita come segue: “1. Ogni Stato membro può decidere, conformemente alle proprie norme costituzionali, di recedere dall'Unione. 2. Lo Stato membro che decide di recedere notifica tale intenzione al Consiglio Europeo. Alla luce degli orientamenti formulati dal Consiglio Europeo, l'Unione negozia e conclude con tale Stato un accordo volto a definire le modalità del recesso, tenendo conto del quadro delle future relazioni con l'Unione. (…..)”.
Il “Gran Ballo Excelsior” delle consorterie politico-finanziarie internazionali non fermerà lo spirito critico ed il senso di estraneità ad un modus agendi lesivo per il bene comune. Riavvolgere il nastro degli eventi non significa rinnegare il cammino che l’Umanità tutta deve compiere, significa riordinare e riequilibrare l’assetto identitario: “il ricordo del passato viene abolito” e “la contrazione del linguaggio produce una riduzione nella capacità di astrazione e giudizio, fino a un livello in cui la riflessione e l’analisi non hanno più luogo”, ci rammentava con un’iperbole George Orwell. Nonostante questi tempi vedano l’argomento salire agli onori della cronaca, Movimento Italia nel Cuore (MIC) ha sempre promosso sin dalle Politiche del 2018 l’uscita dall’Europa, quale atto dovuto in ossequio ai valori della nostra Carta Costituzionale che garantisce e tutela la Sovranità del Paese.
Operare nell’ambito della tutela dei diritti civili, politici nonché dell’etica sociale è il cuore del partito che si riconosce appieno nei principi di Indipendenza e Sovranità; principi che la classe politica ha tradito in palese violazione dell’Art. 1 e dell’Art. 11 della Costituzione Italiana.
Considerare l’Europa la gloriosa manifestazione del pensiero kantiano risulterebbe pertanto vano; tant’è che questo mutamento nella pratica politica statuale-internazionale è rimasto solo un’utopia. Lo Stato Europeo sostanzialmente non esiste, esiste solamente l’egemonia finanziaria “privata” che regola i flussi finanziari basandosi sui compiacimenti alemanni e francofoni. La moneta Euro adottata come baluardo di salvezza è anatema, molti eminenti economisti lo sostengono così come lo stesso Giulio Sapelli che in un’intervista enunciava: “L’Euro è una pazzia, non esiste nella storia dell’umanità una moneta creata prima dello Stato”.
La Banca Centrale Europea, empireo di supremazia monetaria, ne è divenuta la fucina del “debito pubblico” perché maggiore è il debito, maggiore è il profitto; appaiono peraltro giustificati il Fiscal Compact ed il Mes. Sostituire con meccanismi sterili i governi nazionali quali microcosmi di specificità ed umanità, significa annullarne l’identità storica, morale e spirituale. Un Paese come l’Italia dal popolo empatico, riccamente variegato e completamente dissimile dalla compagine europea nei meccanismi della Gemeinschaft (comunità) e della Gesellschaft (società) viene perciò snaturato ed appiattito sugli standard europei. Siamo quindi giunti ad un bivio epocale e votati allo schieramento per una rottura con la schiavitù del signoraggio che scardini definitivamente la “fabbrica del debito”. Riscattare la sovranità monetaria, riscatta la nostra umanità.
Il professor Bruno Amoroso prese a suo tempo di mira l’Euro e il Governo Monti. In un’intervista pubblicata in “Focus” in data 4 dicembre 2012 e intitolata “La nostra rovina: l’Euro”, egli, riproponendo posizioni critiche maturate all’indomani della UE, tornò a schierarsi nettamente contro l’Europa della moneta unica: “L'Euro è un'idea folle che sta portando povertà su larga scala. Il rischio di rivolte sociali è molto elevato, se non si cambia rotta si può finire male”.
E’ questo il mantra del programma politico che il Movimento Italia nel Cuore (MIC) sta affrontando per riportare l’orgoglio nazionale verso la giusta collocazione di onorabilità, in un Paese che da oltre cinquant’anni è stato vessato da una politica desertificante per il tessuto sociale, economico ed identitario. Riprendiamo con sapientia ed intelligentia le nostre tradizioni, la nostra cultura ed il nostro Tricolore e non lasciamoci assuefare da ingannevoli e scintillanti falene. "
Lo scrive in una nota M.G.L.Vignati del Movimento Italia nel Cuore (MIC).