(ASI) "Pure apprezzando le parole di verità che il Ministro Nitto Palma ha pronunciato oggi al Senato sulla disastrosa situazione di sovraffollamento delle carceri, sulla desolata situazione della sanità penitenziaria e in particolare delle incivili condizioni degli Ospedali psichiatrici giudiziari, registriamo che la sua analisi dei problemi strutturali che hanno prodotto questa realtà non trova quel sostegno politico in seno al Governo ed alla sua maggioranza che gli avrebbe consentito di proporre responsabilmente gli interventi urgenti ritenuti necessari".
Lo dichiara Sandro Favi, responsabile carceri del Pd aggiungendo: "Un Ministro della giustizia deve essere in grado di formulare e formalizzare le soluzioni del proprio Governo e della propria maggioranza alle drammatiche condizioni delle carceri e, come auspichiamo, confrontarle apertamente con quelle delle opposizioni. Probabilmente il Senato vorrà darsi ulteriore tempo affinché il Ministro raggiunga questo obbiettivo. Ma se Nitto Palma è solo un uomo chiamato a certificare il disastro, senza poter indicare soluzioni e percorsi di ripristino della legalità costituzionale nelle nostro sistema penitenziario, chiami alla responsabilità solidale il proprio Presidente del Consiglio e gli altri ministri (da quello dell’Interno a quello della Salute, da Tremonti a Fitto) oppure lasci che il Parlamento assuma liberamente, in sessione straordinaria, gli interventi che la dignità del Paese esige".
Anche dalla Senatrice del Pd Silvia Della Monica si è espressa a riguardo dichiarando: "E' necessario cambiare passo e cambiare le priorità in materia di giustizia. Il Ministro ci dica se intende avallare la strategia di governo di destrutturazione della giustizia e di leggi ad personam o imboccare la via delle riforme strutturali". "Il Presidente della Repubblica nei suoi ripetuti appelli - ha sottolineato la parlamentare democratica intervenendo in aula a Palazzo Madama - ha messo a fuoco i punti critici che riguardano la giustizia negata o ritardata, e i diritti negati alle persone costrette in carcere. Il Governo e il Parlamento non possono sottrarsi al dovere di realizzare interventi strutturali mirati a far fronte all'emergenza e alla grave situazioni che interessa la popolazione carceraria. Eppure, l'opposizione ha presentato proposte capaci di incidere veramente sulla situazione delle carceri: basti pensare alla depenalizzazione dei reati minori, all'istituto del non luogo a procedere per irrilevanza penale del fatto, alla riforma della legge Cirielli sulla recidiva, alla riforma della legge Bossi-Fini sull'immigrazione e della legge Fini-Giovanardi sulle tossicodipendenze, alle misure alternative al carcere. La questione giustizia e carcere - conclude Della Monica - non è più rinviabile. Attendiamo perciò le risposte di parte".