(ASI) Per chi non ricorda, o finge di non ricordare, l'articolo 11 della Costituzione recita: "L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo." Nei fatti, soprattutto quando gli USA o la Nato ordinano, l'Italia regolarmente subisce scelte altrui. A volte, peggio ancora, interviene direttamente. Come nel caso della fino ad allora amica Libia, che proditoriamente nel 2011 fu bombandata anche da caccia italiani. Con il risultato di 1) danneggiare pesantemente gli interessi nazionali; 2) portare la Libia all'ingovernabilità, che è all'origine anche dell'attuale emigrazione incontrollata dall'Africa verso l'Italia e l'Europa. Anche questa volta il Governo italiano, quanto meno, non è stato avvisato dell'operazione in corso dagli alleati USA, con grave rischio per i militari italiani che operano per la pace in Libia, Libano ed Irak. Sembra che l'attacco mirato in territorio iracheno, dove è stata uccisa anche la terza carica politica-istituzionale di un Paese sovrano (Iran) sia partito dalla base siciliana di Sigonella. Certo è che gli abitanti della zona in questi ultimi giorni hanno avvertito, soprattutto di notte, un più intenso traffico di mezzi aerei.
Sull'utilizzazione delle basi USA in Italia e sull'attacco in territorio straniero che ha vilolato la sovranità di un Paese terzo c'è aspra polemica.
I Verdi con il loro coordinatore, Angelo Bonelli, chiedono che “Il ministro della Difesa Lorenzo Guerini e il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte chiariscano immediatamente il ruolo che la base americana di Sigonella, in Sicilia, ha giocato nell’attacco militare mediante l’utilizzo dei droni che ha portato all’uccisione del generale iraniano Soleimani”. E aggiungono “Ove fosse confermato un coinvolgimento, nel mezzo di una crisi internazionale di tale portata, come Verdi riteniamo necessaria una revisione del Trattato del 1954 tra Usa e Italia sull’utilizzo delle basi americane sul suolo italiano, riconducendole all’interno di strategie comunemente adottate dall’Alleanza Atlantica e non per un uso non concordato da parte degli Stati Uniti.”
Nel profilo facebook di Alessandro Di Battista, l'alto esponente del M5S ha così commentato gli eventi di Bagdad: "Quello a Baghdad è un raid vigliacco perché i droni sono vigliacchi. È un raid pericoloso perché il Medio Oriente è una polveriera. È un raid stupido perché ricompatterà l’opinione pubblica iraniana a sostegno del governo di Teheran. Sono passati 17 anni dall’inizio della seconda guerra del Golfo. I droni vengono telecomandati a distanza, la morte arriva dall’alto apparentemente invisibile e silenziosa. Gli interessi politici restano prioritari rispetto al diritto internazionale e alla ricerca della pace. Il governo italiano lavori per il dialogo con l’Iran. In Iran ci sono leggi diverse dalle nostre, si vive in modo diverso ma l’Iran non ha mai rappresentato una minaccia per il nostro paese al contrario, prima delle sanzioni, imposte all’Europa da Washington, l’Iran era un paese fondamentale per la nostra economia e per le nostre imprese."
Non sappiamo esattamente cosa ci sia dietro questo silenzio del Governo italiano, anche se come silenzio è fin troppo rumoroso e tradisce una posizione di debolezza e una condizione di sudditanza del tutto inappropriate per una nazione europea di primo piano come l'Italia. Si dà per certo che ben altra sarebbe stato la condotta di un Governo con gli "attributi" come ad esempio fu quello di Bettino Craxi. Molti ricorderanno quell'epica notte tra il 10 e l'11 ottobre 1985, in cui Craxi a Singonella fece valere le ragioni, il diritto e la sovranità dell'Italia nei confronti dell'arroganza USA. Incancellabili le sue parole: "Abbiamo agito secondo la nostra coscienza, secondo la nostra politica secondo le nostre leggi. La coscienza ci ha dettato il dovere di tentare le vie incruente; la politica ci ha offerto l'occasione di utilizzare i buoni rapporti dell'Italia. Le nostre leggi, le leggi italiane, ci hanno indicato la via da seguire.“
Per una strana coincidenza del destino, dal 9 gennaio 2020 sarà rievocata cinematograficamente la vicenda umana e politica dello statista Craxi con la proiezione della pellicola Hammamet. Un augurio ed un auspicio di una presa di coscienza da parte dei nostri governanti, senza tanti falsi sovranismi.
*Per completezza dell'informazione si riporta la nota del Ministero della Difesa:
Ministero Difesa: Nessun drone da Sigonella per uccisione Generale Soleimani.


