(ASI) Si e' svolto il 22.11 su disponibilità del Ministro dell'Interno Luciana Lamorgese l'incontro tra il direttore del Dipartimento delle Libertà Civili e Immigrazione del Viminale Prefetto Michele Di Bari e il prof. Foad Aodi, Presidente dell'Amsi (Associazione medici di Origine straniera in Italia), delle Co-mai (Comunità del mondo arabo in Italia ) e membro del Gdl Fnomceo e Consigliere Omceo di Roma con delega rapporti con i Comuni e Affari Esteri, accompagnato dal Coordinatore Organizzativo del movimento internazionale Uniti per Unire Claudio Rossi sociologo esperto in immigrazione e integrazione.
Il confronto molto costruttivo tra il Prefetto Di Bari, i suoi collaboratori e il Presidente Foad Aodi ha evidenziato una larga condivisione di vedute sulle varie tematiche dell'immigrazione, delle politiche d'integrazione e del dialogo interreligioso, al cui proposito il Prefetto Di Bari ha espresso apprezzamenti per il lavoro svolto dalle nostre associazioni e comunità, dimostrando grande disponibilità a proseguire nel confronto costruttivo per l'interesse comune.
Aodi, infine, nel ringraziare il Ministro Luciana Lamorgese, il Prefetto Michele Di Bari e i responsabili del Dipartimento per aver ascoltato le nostre proposte con grande sensibilità e competenza, ha consegnato loro il Manifesto "Buona Immigrazione" proposto da Amsi, Co-mai, Emergenza Sorrisi e il movimento Uniti per Unire, insieme alle comunità , associazioni, diaspore, università e centri culturali aderenti:
"Buona Immigrazione"
· Urge una nuova legge per l’immigrazione sui diritti e doveri che coinvolga uniformemente i Paesi Europei per una vera cooperazione internazionale e solidarietà;
· Promuovere politiche dei due binari: integrazione e sicurezza, per lo sviluppo del dialogo interculturale e interreligioso e per contrastare qualsiasi forma di discriminazione;
· Promuovere accordi bilaterali tra Italia e Paesi più coinvolti per una immigrazione programmata e qualificata e non soltanto orientati ai rimpatri;
· Istituzione di nuovi centri di accoglienza gestiti con le regole europee nei territori di transito, per ridurre l’immigrazione irregolare e contrastare la tratta degli esseri umani;
· Istituzione dell’albo nazionale dei mediatori culturali organizzato per specializzazioni;
· Cittadinanza temperata per i figli degli immigrati e politiche di integrazione per la seconda generazione nella scuola, nelle Università e nel lavoro;
· Promuovere la buona informazione per favorire la convivenza e il dialogo tra i popoli e l’unità tra le diversità, combattendo la " guerra tra poveri" ;
· Istituzione di un albo per gli Imam italiani secondo requisiti minimi, con mappatura delle moschee e preghiera o “kutba” anche in lingua italiana;
· Promuovere la cooperazione economica tra Italia e Paesi di origine abbattendo il muro della burocrazia e valorizzando le eccellenze italiane;
· Promuovere studi, ricerche, analisi universali sul fenomeno dell’immigrazione attraverso conferenze e seminari tra i maggiori esperti del settore dall’Italia e dall’estero;
· Potenziamento degli sportelli di ascolto nei vari Comuni, dei corsi di lingua italiana, dell’informazione e orientamento rivolto agli immigrati, imprenditori, professionisti e cittadini di origine straniera;
· Combattere il fenomeno dell’abbandono scolastico;
· Combattere il fenomeno dello sfruttamento lavorativo sia minorile che adulto e tutelare i diritti e doveri nel mercato del lavoro;
· Combattere lo sfruttamento sessuale minorile e della prostituzione;
· Combattere la guerra alle religioni compreso l’estremismo e il razzismo religioso;
· Combattere la radicalizzazione ed il terrorismo in ogni sua forma;
· Promuovere la buona integrazione e l’immigrazione qualificata in Italia con ricerche, statistiche e valorizzazione delle buone pratiche in collaborazione diretta con le comunità immigrate nei territori italiani;
· Promuovere gemellaggi e patti d’amicizia tra i Comuni, le città italiane e i Comuni e le città dei nostri Paesi di origine;
· Promuovere lo scambio socio-sanitario, scolastico e universitario tra Italia e i Paesi d’origine;
· Creare maggiori e migliori condizioni lavorative ed economiche per i giovani italiani e di seconda generazione per combattere la fuga dei cervelli dal sud al nord e dall’Italia all’estero;
· Creare migliori servizi sanitari e sociali nei posti disagiati e realizzare efficaci campagne di educazione sanitaria e scolastica.
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