(ASI) Dopo la débâcle elettorale, di riflesso subìta dal 'partito dei Vescovi' (CEI), ad opera anche dei cattolici italiani, altre grane attendono il Vaticano. Due giorni prima delle elezioni regionali umbre, il 25 ottobre, giorno in cui Conte ha incontrato a Perugia il presidente della Conferenza Episcopale Italiana, Mons. Bassetti, a Roma è accaduto un fatto nuovo ed imprevisto.
Una settantina di Senatori del M5S hanno presentato un DDL che, se approvato, consentirebbe allo Stato italiano di incamerare risorse per 5 miliardi. Si recupererebbe così l'ICI non pagata dalla Chiesa nel 2006-2011 e si farebbe pagare l'IMU per gli edifici ecclesiastici sfruttati commercialmente. Un importo non trascurabile, soprattutto in un periodo di crisi economica come il presente. "Il ricavato di quella somma sarebbe - secondo quanto sostiene il Sen. Elio Lannutti, primo firmatario del DDL - sufficiente a evitare gli aumenti della cedolare secca, della tassa sulle transazioni immobiliari, dei bolli sugli atti giudiziari, del biodiesel e della pastic tax". Su questo provvedimento si potrebbe decidere la sopravvivenza del Governo rosso-giallo, che sulla questione appare tutt'altro che unito.
Come prevedibile, la reazione dei Vescovi non si è fatta attendere, e la loro posizione rimane la stessa: non pagare. Così sono sempre solo i cittadini italiani ad essere spremuti dal Fisco.