(ASI) "Per Rossano Rubicondi, candidato del Partito Comunista alla presidenza della Regione Umbria, "Cultura è una parola con cui la classe politica si è riempita la bocca per gli ultimi vent’anni. Quante volte abbiamo sentito, soprattutto in ambiente grillino, il ritornello 'l’Umbria è una regione in cui la cultura ci garantirebbe una vita da nababbi', spesso riferendosi al solo settore turistico?
Pur giungendo da una formazione artistica 'marziale' – continua Rubicondi – nella mia esperienza sindacale, seguendo le vertenze di varie istituzioni dello spettacolo, ho imparato una cosa: i proventi della cultura non scendono dal cielo, né la cultura è una riserva petrolifera da vendere al barile una volta estratta. La fruizione della cultura, e la possibilità di viverne, sono garantite dalla capacità di lavorare in ambito culturale, e di saper promuovere sia il bene culturale in sé (un monumento, un dipinto, un’opera teatrale) sia la propria attività in questo ambito; ovviamente, le istituzioni hanno il dovere civico, politico e sociale di consentire le condizioni più favorevoli possibili allo svolgimento delle attività in ambito culturale, soprattutto in un territorio come quello umbro, che promuove la formazione di maestranze di grande pregio nel settore teatrale, letterario e musicale, spesso condannate ad una vita di estrema precarietà, a causa della costante incertezza di sostenibilità economica delle istituzioni in cui potrebbero (ed anzi, dovrebbero) lavorare".
Rubicondi conclude raccogliendo l’appello dello scorso 4 Settembre, in cui si denunciava il dimezzamento del contributo regionale destinato alle istituzioni di produzione artistica teatrale: "mi sento quindi in dovere di raccogliere e di fare mia e del Partito Comunista la battaglia promossa dall’Associazione Festival delle Nazioni Onlus di Città di Castello, dall’Istituzione Teatro Lirico Sperimentale di Spoleto “A. Belli” – Teatro Lirico dell’Umbria e dal Fontemaggiore Centro di Produzione Teatrale di Perugia, e a cui hanno aderito altre diciotto tra associazioni e cooperative del territorio. Mi impegnerò, una volta in Consiglio, a garantire la sostenibilità di una programmazione più stabile e duratura possibile, e una garanzia di fondi (ottenuti magari “sfoltendo” i vertici dell’assessorato alla cultura, noto refugium peccatorum di dirigenti poco abili) per tutti i soggetti obbligati sia dalla legislazione ministeriale che da quella regionale ad una progettualità pluriennale, in primo luogo per garantire il lavoro in sede di tanti professionisti umbri del settore, sottraendoli alla costante necessità di spostamento per trovare impiego".
Lo comunica in una nota il Partito Comunista Umbria Per Rossano Rubicondi Presidente.