(ASI) "Per un mese è stato al centro delle cronache. Agosto 2019 l'abbiamo vissuto tra scuolabus si e scuolabus no, servizio finanziabile o meno dai Comuni dove i pullman gialli sono fondamentali per portare bambini e ragazzi a scuola.
Poi con la caduta del Governo, il Decreto scuola che sanava la questione attorno alla possibilità per gli Enti locali di integrare le tariffe pagate dalle famiglie, è finito in un angolo cieco. Ora la politica, il Governo e il Parlamento devono agire. Uncem sollecita il Ministro Fioramonti a intervenire. Se non nel "Decreto scuola", fermatosi su un binario morto a inizio agosto, deve essere in un provvedimento ad hoc, possibilmente prima della legge di bilancio 2020 che terrà banco nei prossimi mesi. I Comuni stanno facendo la giusta pressione su Camera e Senato, oltre che sul Miur, affinché intervengano: i Sindaci hanno mandato nelle ultime settimane centinaia di lettere ai Presidenti Fico e Alberti Casellati dopo aver approvato un ordine del giorno in Consiglio o in Giunta per chiedere la modifica della legge del 2017 che vieta ai Comuni di cofinanziare il servizio scuolabus. Uncem ha ripetuto ai Comuni di andare avanti, di sfidare la norma e anche le sentenze contrastanti e difficilmente conciliabili delle Corte dei Conti regionali italiane. Adesso però siano Governo e Parlamento a intervenire con una legge chiara. Lo scuolabus deve poter essere (co)finanziato. È indispensabile per i Comuni piccoli. È fondamentale per gli studenti delle scuole nelle aree interne e montane. Dunque gli Enti territoriali possano organizzarlo e finanziarlo come vogliono, anche regalarlo alle famiglie. Lo vogliamo le leggere in una legge chiara, prima possibile.". Lo dichiara in una nota UNCEM - Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani