(ASI) “Dal 2011 il titolo Fiat è dimezzato e, tra ieri e oggi, ha perso più di qualsiasi altra casa di auto.
Ora anche i ciechi cominciano ad aprire gli occhi, mentre l’IdV ci ha visto lungo da tempo”. Lo afferma in una nota il responsabile lavoro e welfare dell’Italia dei Valori, Maurizio Zipponi, che spiega: “Anche in questo momento così drammatico per il Paese, Marchionne fa propaganda, annunciando, per la trentesima volta, un fantomatico piano industriale di investimenti da 20 miliardi di euro mai realizzato e usa i lavoratori e la Fiom come capri espiatori per coprire la totale assenza di nuove modelli e di nuove tecnologie applicate all’auto. Finora il governo e, in particolare, il ministro della disoccupazione, Sacconi, hanno coperto tutte le scelte della Fiat tese a reperire risorse pubbliche, attraverso la cassaintegrazione, e risorse finanziarie, attraverso le nostre banche, per spostare gli asset strategici dall’Italia negli Usa”. “Per l’esecutivo - conclude Zipponi - parlare di politica industriale equivale a una bestemmia in chiesa: nessuno la pronuncia. Se si vuole uscire dal tunnel e far crescere il Paese, serve prima di tutto un governo autorevole che chieda conto agli azionisti Fiat del loro decisioni di voler chiudere lo stabilimento di Termini Imerese, vendere l’Irisbus di Avellino e prolungare di due anni le Cig a Pomigliano”.