(ASI) - L'Ocse suona l'allarme sull'economia italiana, dalla crescita all'occupazione: "L'Italia è ufficialmente in uno stallo della crescita".
Secondo l'istituto di Parigi, il disavanzo delle finanze pubbliche passerà dal 2,1% del Pil nel 2018 al 2,5% nel 2019 e l'indebitamento crescerà al 134% del Pil nel 2019 e al 135% nel 2020. Ancora in rialzo il tasso di disoccupazione che dal 10,6% del 2018 crescerà al 12% nel 2029 e al 12,1% nel 2020. In flessione l'inflazione che rallenterà dall'1,2% del 2018 allo 0,9% nel 2019 e allo 0,8% nel 2020: “Sebbene il tasso di occupazione sia aumentato, è ancora uno dei più bassi tra quelli dei Paesi dell'Ocse", sottolineano gli analisti "la qualità del lavoro è bassa, la discrepanza tra gli impieghi e le qualifiche dei lavoratori è elevata se raffrontata su scala internazionale e la crescita della produttività è stata debole o negativa negli ultimi 25 anni". Infine il tasso di disoccupazione crescerà al 12% nel 2019 e nel 2020 salirà ancora al 12,1%.
Secondo l'Ocse, quota 100 farebbe rallentare la crescita, aumentare il debito pubblico e incrementare le disuguaglianze sociali: "L'abbassamento dell'età pensionabile a 62 anni con almeno 38 anni di contributi rallenterà la crescita nel medio termine, riducendo l'occupazione tra le persone anziane e, se non applicata in modo equo sotto il profilo attuariale, accrescerà la disuguaglianza intergenerazionale e farà aumentare il debito pubblico". "
E un debito elevato - ha spiegato il segretario generale Ocse Angel Gurria - limita la capacità di bilancio e fa correre grandi rischi al sistema bancario". La sua abolizione creerebbe nuove risorse per il sostegno all'occupazione. Invece il reddito di cittadinanza avrebbe "scarsi effetti" sulla crescita e"rischierebbe di incoraggiare" il lavoro nero e di "creare trappole della povertà".
"Per affrontare le sfide strutturali dell'Italia, è necessario un pacchetto di riforme pluriennali che consenta una crescita più solida e inclusiva e ripristini la fiducia nella capacità del Paese di avviare riforme", conclude l’Ocse.
Claudia Piagnani - Agenzia Stampa Italia