Il presidente del Cnoas: Arrivano 70 milioni in più. Vigileremo perché non restino parole
(ASI) “ll sì definitivo del Senato al cosiddetto ‘Decretone’ che contiene il Reddito di Cittadinanza e Quota 100, porta due piccole-grandi vittorie per il nostro ordine professionale, ma soprattutto per le donne e gli uomini che ne fanno parte e per chi, dall’altra parte, in condizioni di disagio e difficoltà, si rivolge ai servizi sociali. Due nostre richieste, per prevenire le aggressioni ai professionisti e per aumentare gli organici, sono state accolte. Il nostro grazie va a chi fin da subito ci ha ascoltato presentando gli emendamenti al Reddito di Cittadinanza e a chi si è sensibilizzato nel corso della discussione ha saputo ascoltare e comprendere e ha fatto sì che si arrivasse a questo risultato”.
Lo dice Gianmario Gazzi, presidente del Consiglio dell’Ordine degli Assistenti Sociali (CNOAS).
“Fin dall’inizio abbiamo detto che queste misure possono essere utili a contrastare la povertà, ma abbiamo anche messo in guardia dal rischio che la possibile uscita di personale derivante da quota 100 e il probabile aumento degli utenti dei servizi sociali derivanti dal Rdc si potesse trasformare in un aumento dell’aggressività da parte di quanti non fossero riusciti a trovare pronte risposte dei servizi o donne e uomini sufficienti a costruirle. Oggi- prosegue Gazzi- siamo molto soddisfatti del fatto che siano diventate leggi l’individuazione di ‘misure di sicurezza volte a prevenire episodi di violenza’ e siano aumentate da 90 a 160 milioni di euro le risorse per l’assunzione in deroga, seppure a tempo determinato, degli assistenti sociali”.
“ La nostra battaglia, combattuta in ogni campo fin dalle prime stesure del decreto e poi all’arrivo in Parlamento, continuerà ogni giorno – conclude - Lavoreremo per la stabilizzazione perché la precarietà dell’ascolto e dell’intervento è uno dei più grandi mali della nostra professione. Ma oggi abbiamo messo tasselli importanti e vigileremo, anche attraverso i nostri consigli regionali, perché nell’applicazione che toccherà a Regioni e Comuni, queste vittorie non restino soltanto parole di una legge”.
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