(ASI) "La mobilitazione per il 29 dicembre davanti alla Camera e a gennaio in tutte le piazze è l’extrema ratio, a seguito dell’impossibilità di esercitare la dialettica parlamentare. È stata una compressione che va oltre le forzature, c’è differenza tra forzare e ledere.
La Corte dovrà valutare se siamo entrati nello stato di fatto diverso dallo stato di diritto sancito dalla Costituzione. Da ieri la prerogativa di fare le leggi è nel contratto di governo: è ciò che accaduto, anche nel racconto della maggioranza". Così Matteo Richetti in una intervista a Fanpage. "Non si doveva, prosegue l'esponente Pd", per mesi fare quelle pagliacciate dal balcone, il 2,4%, poi me ne frego dell’Europa, e alla fine farsi ridurre a scrivere la manovra dall’Europa. Batterò i pugni su quel tavolo, dicevano, poi li hanno presi a ceffoni. Juncker li ha presi a ceffoni…. Faccio una domanda ai parlamentari del M5s eletti nei territori: che istanze territoriali hanno potuto portare? ..Arrivati a questo punto.. non avrebbero retto neanche la discussione interna alla maggioranza.....
…I provvedimenti su cui discutono sono quelli che non ci sono, rimandati a provvedimenti successivi. Ieri in Aula era tutto uno sbandierare quota 100 e reddito di cittadinanza. A dire il vero, nessun italiano oggi sa se e quanto percepirà, se ha diritto al reddito, quale platea e quale importo verrà previsto. Le cifre scritte sono clamorosamente più basse rispetto a quelle necessarie secondo quanto promesso, ma nessuno ancora conosce come si applicherà quota 100 e il reddito di cittadinanza"… E conclude Richetti : "La manovra contiene la politica più vecchia del mondo: un condono fiscale di cui beneficeranno anche le persone abbienti. E contiene un elenco sterminato di chi, senza alcun tipo di gara, riceverà contributi. L’unica certezza sono le mance…". Dichiarazione di Matteo Richetti, senatore del Pd.