(ASI) RIMINI - Nel pomeriggio di sabato 8 settembre centinaia di forzanovisti sono scesi nelle strade della città di Rimini per chiedere a gran voce l'espulsione dal territorio nazionale di tutti gli immigrati colpevoli di reati, in particolar modo dopo i recenti fatti di cronaca in città tra i quali la tentata violenza sessuale da parte di un venditore abusivo bengalese su una turista danese.
Un corteo autorizzato dalla questura di Rimini ma che ha portato a cariche ingiustificate da parte delle forze di polizia quando piazzale Fellini, tappa finale del corteo, veniva occupata da qualche decina di antagonisti.
"Quanto accaduto sabato sera a Rimini è di una gravità inaudita" - lamenta Mirco Ottaviani, coordinatore regionale di Forza Nuova e promotore della manifestazione - "Non bastavano le mura del nostro centro storico e la Vecchia Pescheria imbrattate dalle bombolette di quattro bastardi antifascisti, qualcuno ha addiruttura pensato bene di farli occupare armati e a volto coperto (qualcuno pure con maschere antigas) la piazza che doveva essere tappa finale del corteo forzanovista."
"Così il nostro corteo pacifico e regolamentato dalle stesse istituzioni attraverso divieti di sosta e chiusura delle strade è finito per essere bloccato con la forza, con tanto di cariche indiscriminate su tutti i partecipanti, da parte delle forze dell'ordine schierate invece a difesa del branco di antifascisti non autorizzati e facilmente arginabili." - accusa Ottaviani.
"Cariche improvvise e ingiustificate che hanno portato al ferimento di diversi militanti forzanovisti, tra cui alcune donne - racconta - e per fortuna si è riusciti a portare in sicurezza una ragazza disabile, anch'essa partecipante al corteo di Forza Nuova, e a scongiurare il peggio."
"Ci viene spontaneo alla luce dei fatti chiedere alla Questura di Rimini di dare ampia e circostanziata giustificazione del fatto che una manifestazione non autorizzata sia stata tollerata al punto da impedire una libera riunione di avere il suo ordinato svolgimento - attacca Ottaviani - mentre chiediamo le immediate dimissioni del questore Maurizio Improta per avere messo a repentaglio la sicurezza di un'intera città e l'incolumità di regolari partecipanti ad una manifestazione da lui stesso prescritta."
Poi conclude - "Per noi intanto il sangue versato nel difenderci dai servi di un sistema che ancora si regge sulle vecchie stampelle arrugginite dell'antifascismo, rimarrà una delle più belle medaglie al valore, un 8 settembre dalla parte di chi non ha tradito la Patria, ma soprattutto il Popolo, ed è pronto a difenderli con anima e corpo."