(ASI) Il dramma di Genova, la dignitosa sofferenza delle famiglie delle vittime, la grande volontà di reazione dei genovesi, il lutto e la solidarietà di un intero Paese hanno fatto emergerere l'esistenza di un pericolo sempre in agguato e le priorità: bisogna assolutamente prevenire certe immani tragedie. Come farlo? Chi lo dovrà fare? Lo Stato o i privati? E' giusto nazionalizzare le infrastrutture strategiche del Paese?
Molti i quesiti, tanti gli interrogativi e i nodi da sciogliere. Una cosa è certa, lo Stato dovrà essere sempre vigile e pronto ad intervenire rapidamente sulle situazioni di criticità. Pronto anche a togliere le concessioni a quei privati che cinicamente non fanno un'adeguata manutenzione e con il loro spregiudicato operato repentaglio le vite degli italiani.
Per prima cosa occorre controllare tutte le strutture a rischio e metterle in sicurezza. Contestualmente bisogna trovare e punire severamente i responsabili. La questione ha diviso politicamente i partiti. Vi riportiamo le dichiarazioni dei parlamentari Santillo, Francesco D'Uva e Stefano Patuanelli,Mauro Coltorti, Giulia Lupo (Movimento 5 Stelle). Luca Ciriani, Massimo Ruspandini,Tommaso Foti e Fabio Rampelli (Fratelli d'Italia) ed Elena Lucchini (Lega).
GENOVA: SANTILLO (M5S), CON 5 STELLE VERO CAMBIO DI PASSO
(ASI) Roma - "Finalmente con il ministro Toninelli si avrà un chiaro, quanto urgente, cambio di passo nella gestione delle infrastrutture italiane. In Commissione supporteremo l'azione che il ministero porterà avanti consci e convinti che la prima grande opera di cui ha bisogno il Paese sia una seria manutenzione dell'esistente". Così, in una nota, Agostino Santillo, capogruppo del MoVimento 5 Stelle nella commissione Lavori pubblici e comunicazione del Senato.
"E' necessario - aggiunge - tornare a fare l'interesse pubblico valutando volta per volta i costi e i benefici di ogni opera, se sia meglio nazionalizzare o rinegoziare i contratti in essere avendo come unico faro la convenienza dei cittadini italiani, dimenticata da troppi e per troppo tempo. In questo senso il ministro sta andando nella direzione giusta e noi siamo pronti a sostenere il suo operato".
GENOVA: M5S: "PRIMA GRANDE OPERA MANUTENZIONE DI QUANTO ABBIAMO GIÀ"
(ASI) Roma - "Dal ministro Toninelli abbiamo ascoltato un'informativa chiara e puntuale su quanto accaduto a Genova, su come intende agire il governo per fare chiarezza, per rendere giustizia alle vittime di questa tragedia, per ripensare integralmente il sistema delle concessioni autostradali e in generale delle infrastrutture e dei trasporti in Italia. La prima grande opera che aspetta il nostro Paese è la manutenzione di quello che abbiamo già". Così, in una nota congiunta, i capigruppo del M5S alla Camera e al Senato Francesco D'Uva e Stefano Patuanelli.
"Non abbiamo bisogno di intestarci nuovi ponti o nuovi tunnel - aggiungono - se quelli che ci sono cadono, vogliamo garantire la sicurezza dei cittadini e l'efficienza di un sistema infrastrutturale che non può e non deve avere falle. Siamo al governo per cambiare le cose, per invertire un lungo cammino di cattiva gestione del nostro Paese. Con impegno e passione ce la faremo".
CROLLO PONTE. COLTORTI (M5S): "ITALIA HA BISOGNO DI GRANDE PIANO MANUTENZIONE TERRITORIO E INFRASTRUTTURE"
(ASI) "Il ministro Toninelli nell'audizione di oggi ha ribadito un punto fermo e irrinunciabile del programma politico del Movimento 5 Stelle, da sempre: la prima vera opera di cui ha bisogno l'Italia è un grande e razionale piano di manutenzione ordinaria e straordinaria del nostro territorio e delle infrastrutture".
Lo afferma il senatore M5S Mauro Coltorti, presidente della commissione Lavori Pubblici.
"Da decenni - prosegue - ormai il nostro Paese insegue le emergenze, spendendo un sacco di soldi solo per mettere le toppe dove possibile. Questa era la politica dei governi precedenti. Bisogna programmare, lavorare senza sosta e in costante aggiornamento, guardando ad un futuro in cui tutto funzioni meglio, nell'interesse della qualità della vita dei cittadini. E' un'attività che richiede tempo, visione, impegno e che aiuta l'economia e il lavoro. Più delle presunte grandi riforme del passato che si sono rivelate scatole vuote, dentro cui si nascondevano interessi di parte, menefreghismo, abbandono del Paese
CROLLO PONTE. LUPO (M5S): "DA AUTOSTRADE GRANDE FATTURATO E POCHI INVESTIMENTI"
(ASI) "Nel 2016 i 'signori delle autostrade' hanno fatturato quasi 7 miliardi, di cui 5,7 derivanti dai pedaggi, riducendo però gli investimenti del 20% e la manutenzione del 7% rispetto al 2015. Sono numeri davvero rilevanti questi esposti oggi dal ministro Toninelli nella sua informativa. I governi e le maggioranze di destra e sinistra hanno scelto di trasferire dal pubblico al privato il monopolio delle autostrade, come di tutti i veri asset strategici del Paese, senza concorrenza né un sistema rigoroso di controllo e regolazione".
Lo afferma la senatrice del M5S Giulia Lupo, componente della commissione Lavori Pubblici.
"Stanno anche qui - aggiunge - le ragioni della tragedia di Genova: una gestione in cui la trasparenza e il pubblico interesse vengono messi in secondo piano rispetto al profitto e al tornaconto di pochi. In Europa, nei paesi più evoluti, funziona diversamente: autostrade prevalentemente pubbliche, spesso gratuite. Sarà il governo del cambiamento a lavorare per infrastrutture e trasporti dalla parte dei cittadini, della collettività, della sicurezza e dell'efficienza".
CROLLO PONTE, RAMPELLI (VPC): "TONINELLI NON HA PARLATO DI NULLA, STATO DEVE AVERE PROPRIETÀ INFRASTRUTTURA O GOLDEN SHARE"
(ASI) "Revoca della concessione, nazionalizzazione della rete autostradale, costruzione di un nuovo modello societario nel quale lo Stato sia presente con la totale proprietà dell’infrastruttura e con una quota nella società di gestione o con la 'golden share'. Uno Stato che faccia comunque la controparte del socio privato, con controlli costanti, garantendo che il 90% degli incassi vengano reinvestiti in manutenzione, sicurezza e nuove opere, senza dare commesse al di fuori delle gare pubbliche agli amici degli amici, ingrassando il medesimo circuito con realizzazioni dove controllore e controllato sono lo stesso soggetto. Di fatto sugli asset strategici italiani si naviga a vista, penso agli hub aeroportuali, alle reti ferroviarie e stradali. In tutto questo il ministro del Mit Toninelli non ci ha parlato di nulla, molte recriminazioni ma nessuna prospettiva futura, nessuna idea innovativa". E’ quanto dichiara in una nota Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera e deputato di Fdi, al termine dell'audizione del ministro Toninelli alle commissioni Ambiente di Camera e Senato sul ponte Morandi di Genova.
CROLLO PONTE, FOTI (FDI): AUDIZONE TONINELLI PIÙ DI FACCIATA CHE DI SOSTANZA. FDI CHIEDE NAZIONALIZZAZIONE
(ASI) «La sua audizione, ministro Toninelli, mi pare più di facciata che di sostanza. Noi ci aspettiamo e ci aspettavamo qualcosa di significativo da parte del Governo sulle autostrade e soprattutto da parte del Governo per Genova e invece queste valutazioni sono mancate del tutto. Dopo tre mesi al Ministero la prima pubblicizzazione del contenuto delle concessioni autostradali l'ha fatta Autostrade per l'Italia e non lei, signor ministro. Inoltre non abbiamo sentito una parola di giustificazione sulla composizione di quella commissione di inchiesta ministeriale che ha trovato un numero direi adeguato di persone in conflitto di interesse.
Fratelli d’Italia lo ha detto apertamente e oggi lo ribadisce: vogliamo che tutte le reti e tutte le infrastrutture strategiche per il nostro Paese siano di proprietà dello Stato, non solo quelle autostradali. Occorre essere chiari e spiegare che la questione è di interesse nazionale ed evidentemente queste concessioni sono scappate di mano, anche rispetto al tema dei prezzi e dei pedaggi autostradali “alla carta”.
Il Governo dica anche se intende fare Gronda di ponente o se risponderà anche stavolta, come ha già fatto in altre circostanze, che per le nuove opere autostradali bisognerà attendere le valutazioni dei benefici. Perché mentre voi farete le valutazioni alcune situazioni, come quella di Genova, sono diventate intollerabili».
Lo ha dichiarato il vicecapogruppo di Fratelli d’Italia alla camera dei Deputati Tommaso Foti nel corso dell’informativa del ministro delle Infrastrutture Toninelli sul crollo del ponte Morandi di Genova, davanti alle commissioni Ambiente di Camera e Senato.
CROLLO PONTE, CIRIANI - RUSPANDINI (FDI): REVOCA CONCESSIONE AUTOSTRADE E NAZIONALIZZAZIONE RETI E INFRASTRUTTURE STRATEGICHE
(ASI) «Fratelli d’Italia lo ha detto nei giorni scorsi e oggi lo ha ribadito direttamente al ministro Toninelli: chiediamo la revoca della concessione ad autostrade, la nazionalizzazione di tutte le reti e le infrastrutture strategiche per l’Italia e che nei contratti ci sia la cosiddetta “clausola di salvaguardia” per assicurare l’interesse nazionale. Inoltre per Genova e i genovesi vogliamo sapere dal governo se intende o no realizzare la gronda di ponente. Su questo tema il ministro Toninelli, dopo aver smentito Di Maio sulla nazionalizzazione della gestione delle autostrade, ha glissato ma perdere tempo avallando scuse su costi e statistiche non è più accettabile».
È quanto dichiarano il capogruppo di Fratelli d’Italia in Senato Luca Ciriani e il senatore Massimo Ruspandini componente della commissione Lavori pubblici.
Crollo ponte: Lucchini (Lega), da Governo segnale forte e chiaro
(ASI) Roma - "La tragedia di Genova poteva e doveva essere evitata. Il Governo ha lanciato un segnale forte e chiaro: vicinanza e solidarietà concreta a quanti hanno perso la propria casa o subito danni materiali, fare chiarezza il prima prossibile sulle cause, individuare i responsabili. Chi ha sbagliato, per negligenza o superficialità, deve pagare. Ora giustizia per le 43 vittime e per le famiglie coinvolte. Ribadiamo il nostro ringraziamento a Vigili del Fuoco, Forze dell'ordine, Protezione Civile, unità cinofile per i loro interventi senza sosta, nel corso dei quali hanno messo a repentaglio la loro stessa vita". Così la deputata Elena Lucchini, capogruppo della Lega in Commissione Ambiente Territorio e Lavori pubblici della Camera, durante l'audizione a Montecitorio del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli, sul crollo del "ponte Morandi" di Genova.